Una bandiera tricolore sulle statue di tutta Italia che raffigurano gli animali: con questo gesto la LAV intende portare all'attenzione dei cittadini come la tutela degli animali, compresi quelli selvatici, nonostante sia diventata uno dei principi della Costituzione continui a essere oggi sotto attacco della politica che «continua indiscriminatamente a soddisfare gli interessi della lobby venatoria».
«La bandiera affissa sulle sculture di animali selvatici e non, poste lungo la passeggiata del Brenta – afferma Silvia Lovat Responsabile della sede LAV di Bassano, Comune in provincia di Vicenza dove è partita l’iniziativa che coinvolge tutto il Paese – vuole attirare l’attenzione su quello che è un principio fondamentale inserito da meno di due anni nella nostra Costituzione ma che ad oggi è carta straccia. La tutela della biodiversità e degli animali è infatti calpestata quotidianamente dalla politica nazionale a favore di una risicata minoranza di cittadini che ha una sola prospettiva: uccidere ogni giorno quanti più animali possibile».
Difficile negare che l’approvazione a gennaio scorso dell’emendamento rinominato “caccia selvaggia”, che ora consente l’ingresso dei cacciatori in città e parchi, abbia peggiorato la situazione: «È stato l’avvio del più grande attacco mai sferrato dalle istituzioni contro gli animali selvatici – continua Lovat – Basti pensare che oggi i TAR non possono più sospendere i calendari venatori, anche quando questi violano palesemente il dettato delle norme europee che dovrebbero scongiurare il rischio di estinzione delle specie cacciabili. Una lenta ma inesorabile demolizione, a esclusivo beneficio dei cacciatori, dei pur limitati principi di tutela della fauna selvatica contenuti nella Legge 157/92».
Secondo la LAV, inoltre, anche la diffusione della Peste Suina Africana sarebbe stato un pretesto per poter uccidere più di 600 mila cinghiali l’anno: «Una vera e propria mattanza inutile, visto che anche l'EFSA, l’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare, individua nell’uomo il principale vettore della patologia all’interno degli allevamenti suinicoli. Il tutto per far felici soprattutto le squadre di cacciatori mentre il virus continua ad espandersi in tutto il Paese».
Ed è proprio davanti a tutto questo che l’associazione ha deciso di lanciare una mobilitazione nazionale: LAV scenderà in piazza a Roma nel fine settimana del 25-26 novembre e ai tavoli, organizzati dall’associazione, i cittadini potranno sottoscrivere una cartolina che sarà recapitata al Quirinale per chiedere al Presidente Mattarella un suo coinvolgimento attivo per il rispetto dell’articolo 9 della Costituzione.
A Bassano, nello specifico, la LAV sarà in piazza il 25 novembre dalle 15 sia per far sottoscrivere la cartolina che per ottenere le info necessarie sulla mobilitazione nazionale della campagna animali selvatici. «È molto difficile e, onestamente, intollerabile vedere utilizzare l’aggressione quotidiana nei confronti degli animali selvatici, come strumento di consenso politico. La nostra mobilitazione vuole essere la risposta di civiltà della maggioranza dei cittadini contro l’antistorico oscurantismo imposto dal Parlamento».