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24 Novembre 2022
16:03

Chiudere gli allevamenti intensivi perché inquinano: entro novembre la decisione del Governo olandese

Il progetto del Governo olandese per ridurre l’impatto ambientale prodotto dagli allevamenti intensivi presenti sul territorio non va per il sottile. Ma l'azoto in eccesso è decisamente troppo nei Paesi Bassi. La decisione dovrebbe arrivare entro domani 25 novembre.

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I Paesi Bassi hanno un grosso problema con l’azoto, per cui chi contribuisce a inquinare, può scegliere se chiudere o attrezzarsi a non inquinare più rispettando regole severissime. Il progetto del Governo olandese per ridurre l’impatto ambientale prodotto dagli allevamenti intensivi presenti sul territorio, al vaglio in questi giorni, non va per il sottile. L'obiettivo: soddisfare i requisiti richiesti dall’Ue. E per farlo è disposto anche a chiudere circa 500/600 aziende agricole, insieme ad altri grandi inquinatori, pagandoli il 120% del loro valore.

Ovviamente, l’offerta si potrà rifiutare, ma solo a patto di impegnarsi a soddisfare requisiti ambientali rigidissimi. La decisione rientra nel piano che i Paesi Bassi hanno deciso di intraprendere per ridurre drasticamente le emissioni di azoto, decisamente eccessive in un territorio molto ridotto e pieno di allevamenti intensivi.

Il piano ha ricevuto reazioni positive da parte di alcune organizzazioni agricole: il gruppo Lto Nederland reputa l’offerta “allettante”. Ottimismo arriva anche da parte degli ambientalisti del gruppo verde Mobilitazione per l'Ambiente (Mob), convinto che il piano porterà a una notevole riduzione dell'inquinamento da azoto.

Il piano, però, è stato duramente contrastato dal BoerBurgerBeweging-Bbb (Farmer Citizen Movement), il partito contadino che in questi mesi si è mobilitato occupando autostrade e appiccando incendi. La decisione finale è attesa già per domani, venerdì 25 novembre. E se la proposta fosse approvata, le attività di migliaia di agricoltori potrebbero davvero chiudere. Le liquidazioni da parte del Governo partirebbero dall'aprile del prossimo anno.

Il sistema, in ogni caso, come già precisato, non obbliga chi inquina a chiudere, ma obbliga a scegliere: soldi per chi dismette l'attività o regole molto più dure per chi decide di proseguire. L’Olanda, da dati Eurostat, è il primo Paese in Europa per input di azoto (N) per ettaro di terreno agricolo. Per capire cosa significa, basta mettere in parallelo i chili di N somministrato sui terreni olandesi, circa 350 e i 400  kg/all’anno nel decennio 2010-2019, mentre in Italia lo stesso valore si è attestato intorno ai 150 kg N/all'anno.

Ma non c’è solo questo, perché i Paesi Bassi sono lo Stato europeo con la più elevata densità di allevamenti: 3,8 animali per ettaro di terreno agricolo, contro una media europea e italiana di 0,8 animali per ettaro (pur con forti differenze a livello regionale). L’azoto, pur essendo è un elemento fondamentale per la crescita delle colture e il nutrimento degli animali, produce emissioni eccessive che possono provocare gravi danni agli ecosistemi, riducendo la biodiversità.

Il protossido di azoto (N2O), è un gas serra molto potente. Gli ossidi di azoto (NOx) inquinano l’aria e contribuiscono alla formazione di piogge acide. E, in ultimo, ma non per importanza il biossido di azoto (NO2) è estremamente dannoso per la salute dell'essere umano.

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Simona Sirianni
Giornalista
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