«Dal 1 Agosto, dopo un intervento congiunto con ATS Pavia, stiamo aiutando 88 cani ospiti di una struttura in provincia di Pavia a trovare adozioni». È questo l’appello lanciato via Facebook dalla sezione locale dell’OIPA per dare un futuro a questi poveri cani ospiti dell’allevamento e pensione di Villanterio, che a fine settembre dovrà chiudere e che, se non troveranno una sistemazione prima di quella data, verranno ripartiti tra i 7.000 canili italiani per disposizione del giudice.
«Grazie all'aiuto di numerosi volontari, educatori ed istruttori cinofili, medici veterinari, quotidianamente e instancabilmente stiamo portando avanti un lavoro immenso, catalogando e valutando tutti i cani, bonificando la struttura, sottoponendo a visite veterinarie gli ospiti più bisognosi, tagliando l'erba nelle aree di sgambo, facendo le pulizie, cercando e trovando ottime famiglie che possano garantire un futuro a tutti loro», spiegano i volontari dell’organizzazione animalista.
«Questo è quello che amiamo del nostro lavoro, tutelare il loro benessere e salute. Ascoltare la loro "voce" ed aiutarli, trovando la migliore soluzione per offrire loro un futuro più roseo. Grazie di cuore alle nostre Guardie, ai Medici Veterinari, agli Istruttori ed Educatori, ai numerosi Volontari a TUTTI coloro che stanno rendendo possibile questo miracolo, trasformando una chimera in un concreto futuro di Vita in Famiglia per tutti Loro».
Un allevamento, quello di Villanterio, decaduto dopo l'emergenza Covid per via dei problemi di salute del proprietario e per alcune difficoltà sorte tra la proprietà e i gestori. «A luglio abbiamo ricevuto una segnalazione – spiega a Kodami Pierangelo Greggio coordinatore delle Guardie Eco Zoofile Oipa Pavia – e il 1° agosto è scattato il controllo con Ats, dal quale sono emerse alcune irregolarità nelle autorizzazioni davanti alle quali è stato evidente che l’attività non si potesse portare avanti».
Ma i problemi cominciano tempo prima, come detto: «Il titolare è stato colpito da problemi di salute importanti a causa della pandemia e purtroppo non è riuscito più a prendersi cura della struttura e dei cani in maniera adeguata. Ormai le condizioni non erano più accettabili. Oltretutto, oltre ai suoi cani allevati, alcuni pet mate hanno deciso bene nel tempo di abbandonare o dimenticare il proprio amico in pensione senza andarlo più a riprendere, cosa che ha peggiorato la situazione facendo ovviamente aumentare il numero di animali presenti».
Andando avanti così la struttura non è più riuscita ad apportare gli aggiornamenti necessari perdendo pertanto i requisiti per l’attività: «A questo si è aggiunto un contenzioso con i proprietari dei terreni che hanno deciso di portare la vicenda in tribunale la cui conclusione avverrà con lo sfratto esecutivo a fine settembre. A questo punto l’importante per noi era mettere in salvo i cani. Abbiamo creato un gruppo di volontari, educatori, istruttori e veterinari, tra i quali un ringraziamento speciale va al dottor Morelli della Clinica Veterinaria Città di Lodi che si è reso disponibile per dare supporto alle necessità dei cani e proprio stamattina, uno dei cani, un Corso, è stato sterilizzato e sottoposto alle cure gratuitamente. I cani, fondamentalmente, di salute stanno bene in ogni caso, è più una questione di gestione e qualcuno di loro ha bisogno di essere gestito con più attenzione. Stiamo anche cercando i pet mate dei cani “dimenticati” per ammonirli, ma comunque arrivano tante telefonate e richieste che saranno valutate con un percorso di adozione adeguato».