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25 Giugno 2024
11:40

Chiesta l’autopsia per Giorgio, il cane ucciso a coltellate a Roma

L'umano di riferimento del cane Giorgio, ucciso a coltellate a Roma, ha chiesto che venga eseguita l'autopsia sul corpo. Lo scopo è accertare se il cane è morto prima o dopo essere gettato nel fosso di Ponte Galeria dove è stato ritrovato. Questo elemento potrebbe incidere sulle aggravanti in sede processuale.

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L'umano di riferimento del cane Giorgio, ucciso a coltellate a Roma e poi gettato in un fosso alla stazione di Ponte Galeria, ha chiesto che venga eseguita l'autopsia sul corpo. L'istanza è stata presentata alla Procura di Roma da Giada Bernardi, avvocata dell'umano di riferimento di Giorgio.

«L'esame autoptico è necessario per capire se Giorgio fosse ancora vivo quando i suoi aguzzini lo hanno gettato nel fiume o se fosse già deceduto per le coltellate infertegli. Questa circostanza va a modificare il livello di responsabilità», spiega Bernardi raggiunta da Kodami. Nel fosso di Ponte Galeria c'era infatti dell'acqua e Giorgio è stato trovato immerso lì: l'intento dell'avvocata e del pet mate è quindi accertare se il cane sia morto prima o dopo essere stato gettato nel fiume. Una eventualità che va a incidere sul piano accusatorio e sulle aggravanti.

Al momento per il reato di uccisione di animali la reclusione può arrivare sino ai due anni, raramente però si finisce davvero in carcere, anche a seguito di condanna: per questo per i legali delle vittime è fondamentale riuscire ad accertare la gravità del crimine e fare riconoscere ogni aggravante.

«Stiamo lavorando per fare massima chiarezza su ogni aspetto di questa orribile vicenda, di cui, ancora una volta, è stata vittima una creatura innocente», sottolinea l'avvocata. A breve verrà anche depositata un'integrazione della querela che il clochard 47enne che viveva con Giorgio aveva presentato il 23 giugno, appena il cane era stato accoltellato e portato via. Proprio a seguito della denuncia dell'uomo i Carabinieri si sono attivati, rinvenendo purtroppo il corpo del cane senza vita e identificando i due sospettati tramite telecamere di video sorveglianza.

«Giorgio era un cane buono, amato da tutti, che non dava fastidio a nessuno. E come tanti altri è stato l'ennesima vittima della mano dis-umana», dice Bernardi che ha presentato denuncia per l'uccisione anche come presidente dell'associazione di volontariato "Zampe che danno una Mano" ODV.

Giorgio aveva un'età compresa tra i 6 e i 7 anni, e viveva con il clochard dall'aprile del 2018. Era il suo unico amico e appoggio. Il cane era entrato più volte all'interno del canile Muratella di Roma per essere poi restituito al suo umano, proprio in virtù del forte legame che li univa nonostante le difficoltà della vita in strada.

Un legame che è stato definitivamente spezzato, e nel modo più crudele, dalla morte. I sospettati al momento sarebbero due fratelli italiani senza fissa dimora che, secondo le prime ricostruzioni, avrebbero agito spinti da futili motivi.

Giornalista per formazione e attivista per indole. Lavoro da sempre nella comunicazione digitale con incursioni nel mondo della carta stampata, dove mi sono occupata regolarmente di salute ambientale e innovazione. Leggo molto, possibilmente all’aria aperta, e appena posso mi cimento in percorsi di trekking nella natura. Nella filosofia di Kodami ho ritrovato i miei valori e un approccio consapevole ma agile ai problemi del mondo.
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