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7 Settembre 2022
18:00

Chiedeva soldi per il canile di Caserta, ma era una truffa: la denuncia dei volontari

Un uomo girava per le strade di Caserta invitando i commercianti a partecipare a una raccolta fondi per gli ospiti del canile municipale sotto sequestro. Peccato che non sia affatto così. La truffa è stata svelata dai volontari dell'associazione Nati liberi.

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Girava con un salvadanaio per chiedere fondi per il canile municipale messo sotto sequestro e impossibilitato a fare fronte alle tante spese dei suoi ospiti. Dietro questa triste storia, però, non si cela una vicenda di abbandono da parte dell'istituzione comunale, ma una truffa.

L'uomo girava per il quartiere distribuendo salvadanai ai commercianti e invitandoli ad aiutarlo nella raccogliere fondi per i cani rimasti senza supporto economico. «Siamo stati avvisati da un esercizio commerciale del fatto che un tizio in bicicletta sta girando in zona rione Acquaviva con una busta piena di salvadanai», ha denunciato Alessandra Pratticò, presidente dell’associazione Nati liberi.

L'uomo, secondo quanto riferito dall'associazione, ha avviato la raccolta per le spese veterinarie per gli animali del canile di Caserta, sostenendo che la struttura è sotto sequestro e che gli animali dovevano quindi essere portati presso il Centro Veterinario Casertano. «Nulla di tutto questo è vero – ha sottolineato Pratticò –  Il canile di Caserta non è sotto sequestro». Inoltre, «il canile dispone di un direttore sanitario pagato dal Comune, nessuno è autorizzato a distribuire questi salvadanai!».

Qualche commerciante però è caduto nella trappola, esponendo il salvadanaio, e traendo senza volere in inganno anche i propri clienti.

L'associazione di protezione animale Nati liberi ha poi fatto sapere che l'uomo che aveva avviato la raccolta fondi è tornato sui suoi passi: «È stato poi chiarito che la raccolta è per una cagnolina di un rifugio privato salvata da un volontario – ha raccontato Pratticò – Il servizio del canile municipale della città di Caserta, essendo servizio pubblico, non può essere utilizzato ad uso e consumo di chiunque voglia fare una raccolta fondi».

Purtroppo le truffe non viaggiano solo sulle chat di Whatsapp, come abbiamo visto nel caso dei Labrador ucraini in cerca di adozione, ma anche di casa in casa. Per questo è bene diffidare di chi si improvvisa volontario e rivolgersi sempre alle associazioni, nazionali o territoriali, e ai volontari di zona.

Giornalista per formazione e attivista per indole. Lavoro da sempre nella comunicazione digitale con incursioni nel mondo della carta stampata, dove mi sono occupata regolarmente di salute ambientale e innovazione. Leggo molto, possibilmente all’aria aperta, e appena posso mi cimento in percorsi di trekking nella natura. Nella filosofia di Kodami ho ritrovato i miei valori e un approccio consapevole ma agile ai problemi del mondo.
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