Chiara Francini sarà la co-conduttrice della quarta serata del Festival di Sanremo 2023. Affiancherà Amadeus e Gianni Morandi sul palco dell'Ariston dove porterà il suo grande amore per i gatti, suoi fedeli compagni di vita e ispirazione artistica. Francini prende il testimone dalle colleghe co-conduttrici che l'hanno preceduta: l'influencer Chiara Ferragni, la giornalista Francesca Fagnani e la sportiva Paola Egonu. L'attrice toscana infatti ha sempre raccontato ai suoi follower le giornate in compagnia dei due gatti Maine Coon Rollone e Nej Nej.
In particolare, Francini ha un rapporto strettissimo con Rollone, soprannominato anche "il vichingo" per via del suo temperamento energico. Rollone nonostante il carattere determinato è indipendente non ama stare troppo tempo lontano dalla sua compagna umana, per questo Franchini ha scelto di portarlo con sé nel suo viaggio a Sanremo.
I gatti sono animali stanziali, ciò significa che si legano profondamente al luogo in cui vivono e che non amano essere sradicati dal loro ambiente. È per questo che non è possibile spostare le colonie feline, ad esempio. Ma anche se questa regola generale è valida per la maggior parte dei gatti, alcuni individui possono avere altre inclinazioni. È il caso del vichingo Rollone che, al contrario della sorella Nej Nej, preferisce seguire la sua compagna ovunque vada.
Questo non deve sorprendere, nonostante l'aspetto imponente, i Maine Coon hanno un carattere gentile e sono socialmente predisposti a patto, naturalmente, che siano stati opportunamente socializzati e sia stato permesso loro di instaurare rapporti di fiducia con gli esseri umani sin dalle primissime settimane di vita.
Francini ha celebrato il legame con la sua famiglia felina non solo sui social, ma anche con un romanzo, edito nel 2020 da Rizzoli.
La storia, narrata in prima persona proprio da Rollone, racconta le vicissitudini della comunità umana stanziata sulle colline di Firenze, luogo d'origine dell'attrice-scrittrice.
Mi chiamo Rollone il Vichingo e rappresento quanto di più perfetto esista in natura: sono un gatto, dal pelo fulvo. […] Un gatto che parla. Che assurdità, direte. Eppure, succede, stolti. Non è una fiaba e neanche un capriccio.Provate a concentrarvi e a credere. E capirete che è solamente vita.
I gatti da sempre nella storia sono stati fonte di ispirazione per miti, leggende e opere di fantasia, oltre che vittime di pregiudizi e superstizioni. Francini per la sua opera ha quindi recuperato la tradizione che vuole il gatto portatore di una conoscenza atavica primordiale, e che come un antica divinità osserva le piccole vicende delle persone preda dei loro umori e dei loro istinti. E chissà che l'attrice toscana non abbia scelto per il suo monologo di stasera proprio l'amore per questi animali, o non abbia scelto addirittura di interpretare le passioni umane dalla prospettiva felina.
Come ha dichiarato lei stessa durante la conferenza sanremese di questa mattina, infatti, ha scritto il suo intervento da sola attingendo dalla sua vita personale.
