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15 Marzo 2024
11:20

Chi vincerebbe tra un leone e una tigre?

Oggi è molto difficile che leone e tigre si incontrino in natura, ma un tempo il loro areale era molto più vasto ed era possibile assistere a uno scontro. Per fare ipotesi su chi vincerebbe in una eventuale lotta per la supremazia del territorio, bisogna conoscere le loro abitudini.

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Leone e tigre sono i due più grandi felini presenti sulla Terra e i corrispettivi predatori alpha del loro habitat. Seppur oggi è molto difficile che queste due specie s'incontrino tra di loro, un tempo il loro areale era molto più vasto e soprattutto in India era possibile assistere agli scontri fra queste due specie.

Panthera leo è probabilmente il predatore più famoso del mondo, essendo considerato da tutti il carnivoro più importante della savana africana. Panthera tigris invece è la specie più importante presente nelle giungle dell'estremo oriente, seppur da tempo sia entrato in competizione con l'uomo. Sono due specie dal comportamento e dallo stile di vita molto differente. Per questo è difficile dire chi vincerebbe in una eventuale lotta per la supremazia del territorio.

Il leone è un animale sociale, dalla notevole forza, che tuttavia basa buona parte del suo successo alimentare nella famiglia. La tigre invece è un animale solitario, molto agile e potente, che si trova però in difficoltà quando deve affrontare più di un avversario. Anche i loro stili di caccia sono leggermente differenti, essendo adattati a due habitat molti distanti tra di loro.

Oggi è praticamente impossibile veder queste due specie che si affrontano in natura, soprattutto a causa del grave crollo demografico che ha subito il leone asiatico (Panthera leo persica). Entrambi gli animali avrebbero però avuto una chance di vittoria ma bisogna anche considerare che difficilmente avrebbero attaccato per uccidere. A differenza infatti che in uno scontro con altri predatori, leone e tigri avrebbero avuto serie difficoltà ad uccidersi l'un l'altro.

Leone o tigre: chi è più forte?

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Per stabilire quale delle due specie è più forte esistono degli elementi fisici ben precisi da considerare. Escludendo l'attitudine dei leoni di formare dei gruppi, dal punto di vista anatomico il predatore più debole potrebbe sembrare in apparenza proprio lui. Il leone infatti può pesare dai 150 ai 250 kg a seconda dell'età e del sesso, contro i 250-300 kg di alcune sottospecie della tigre (la tigre siberiana può anche superare i 350 kg). La lunghezza media del leone, invece, escludendo la coda è di 250 cm, mentre una tigre misura 300-330 cm.

La forza di un animale non si misura tuttavia esclusivamente con la sua grandezza e il suo peso. Per quanto infatti il leone risulti più piccolo della tigre, rimane comunque il secondo felino più grande della Terra e una delle creature più forti del pianeta.

Gli scienziati hanno così deciso di valutare la potenza di queste creature misurando lo psi: è un'unità di misura della fisica che considera la pressione esercitata da un oggetto nel sistema anglosassone, Psi sta per "pound per square inch". Spesso viene utilizzata in biologia per calcolare la potenza del morso di un animale.

Per fare un paragone, la pressione esercitata da un morso umano è di circa 162 psi mentre un leone è in grado di esercitare una pressione pari a 650-700 psi, la stessa di uno squalo bianco. La tigre invece è capace di esercitare con i suoi muscoli una pressione di 1050 psi, disponendo di uno dei morsi più potenti tra i mammiferi. Un colpa di zampa di una tigre può esercitare inoltre la forza di 4482,22 N, contro i 4100 N del leone. Dal punto della potenza possiamo quindi affermare che tra i due predatori il più forte è la tigre.

Agilità

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Per quanto riguarda l'agilità, sia il leone che la tigre sono capaci di attuare notevoli prestazioni atletiche. Fra i due, il miglior arrampicatore è la tigre che cerca di raggiungere le fronde degli alberi per celarsi alla vista delle prede e degli altri predatori o per riposarsi un po'. Ma è il leone a risultare più abile nella corsa: mentre la tigre può infatti correre su breve distanze ad una velocità che va dai 49 ai 65 km orari, il leone ha una velocità media di 57 km orari e può anche superare i 65 km orari su breve distanze, quando deve affrontare prede particolarmente veloci. Inoltre riesce a correre più a lungo e a mantenere un'andatura veloce per molto più tempo: due adattamenti al suo particolare stile di caccia che si basa sia sull'agguato ma anche sulla rincorsa.

La tigre invece, abitando in un contesto geografico che non permette di correre a lungo, si è adattata principalmente per sorprendere la preda ed abbatterla con un solo colpo dall'alto (nel caso si trovi su un albero) o dal basso, facendola ruzzolare a terra tramite una poderosa zampata durante la rincorsa.

Messi a confronto possiamo quindi dire che entrambe le specie sono adeguatamente agili per uno scontro, anche se bisogna sottolineare che i leoni sono molto meno agili in acqua o nei contesti densamente alberati. D'altro canto anche le tigri sono meno sicure di sé in "campo aperto", frutto di un condizionamento legato all'habitat che hanno scelto per sopravvivere.

Strategie di attacco e di difesa

tigre indocinese

Entrambi questi predatori amano celarsi alla vista, mentre sono a caccia. Si nascondono nella vegetazione, in attesa di trovarsi molto vicine alla preda o all'avversario che vogliono puntare.  Raggiunta una distanza per loro confortevole, escono dai nascondigli e puntando all'obiettivo compiono una breve corsa per aggredire rapidamente. Bisogna tuttavia considerare che sia il leone che la tigre sono dotati di un'incredibile vista e di un ottimo fiuto, due caratteristiche che li rendono anche perfettamente capaci nell'individuare i nemici nascosti.

Qualora tigre e leone si dovessero incontrare, difficilmente si farebbero trarre in inganno dai comportamenti di mimetizzazione dell'altra specie. Individuato l'avversario, si girerebbero verso la sua direzione, inquadrando la minaccia con occhi furenti e lanciando qualche ruggito. È più probabile infatti che questi due animali si scontrino frontalmente rispetto ad attaccarsi tramite un agguato.

Sottoposti a questa situazione, sono diversi i possibili scenari che è possibile immaginare studiando il comportamento di queste maestose creature. Nel caso in cui il leone non sia da solo, per esempio, cercherebbe subito di trovare il supporto del suo gruppo, così da far segno al suo avversario che non gli conviene minacciarlo. Nel caso in cui il leone si trovi invece da solo ad affrontare una tigre, gli esiti dello scontro sarebbero legati alla capacità di incutere paura, al sesso, alle dimensioni e allo stato di salute di entrambi gli animali.

Da qui in avanti andremo a descrivere un ipotetico scontro fra leone e tigre che non è più possibile osservare in natura. Le parole che quindi seguiranno sono solo il frutto di interpretazioni date dalle informazioni disponibili sull'etologia di queste due specie.

Trovandosi l'uno di fronte all'altro, in un primo momento i due predatori potrebbero scambiarsi ruggiti a vicenda, così da dimostrare di essere capaci di lottare e di essere in perfetta salute. Successivamente, nel caso in cui nessuno dei due animali desiste dal combattere, retrocedendo senza dare le spalle, i contendenti potrebbero cominciare ad avvicinarsi per rendersi meglio conto delle dimensioni dell'avversario e studiare una strategia di attacco.

Giunti a contatto, dopo pochi secondi si getterebbero nella mischia vera e propria e fra graffi, morsi, zampate e scuotimenti sia il leone che la tigre cercherebbero di sovrastare l'altro, buttandolo a terra e provando ad azzannare i fianchi e i muscoli del collo, in modo da bloccare l'avversario dall'attaccare a sua volta.

Per quanto furiosa possa sembrare  questa battaglia, dobbiamo renderci conto che spesso questi scontri fra animali selvatici servono anche a stabilire chi è il più forte e a permettere agli animali molto grandi di capire la vera forza dell'avversario. Viste tuttavia le dimensioni e la potenza delle due specie, è molto probabile che dopo qualche minuto di combattimento i due esemplari si separino, leggermente sanguinanti, per  chiarire chi debba concedere il passo all'altro.

Come due lottatori in un ring, stremati, leone e tigre si concederebbero quindi un attimo di pausa, consapevoli di non avere le forze sufficienti per sconfiggere velocemente l'altro. E dopo un breve momento di analisi, il più debole e ferito cercherebbe l'occasione per allontanarsi, mantenendo lo sguardo vigile verso il suo avversario.

Non sempre però l'incontro fra queste due specie finisce nel sangue: alcune volte potrebbero anche solo avvicinarsi senza combattere e trovare conforto nella compagnia reciproca, soprattutto in cattività. È persino possibile che due esemplari di queste specie si riproducano a vicenda, formando degli esemplari ibridi (il ligre e il tigone) che presentano delle caratteristiche intermedie fra quelle dei due genitori.

Sono laureato in Scienze Naturali e in Biologia e Biodiversità Ambientale, con due tesi su argomenti ornitologici. Sono un grande appassionato di escursionismo e di scienze e per questo ho deciso di frequentare un master in comunicazione scientifica. La scrittura è la mia più grande passione.
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