video suggerito
video suggerito
2 Settembre 2024
13:04

Chi sono i vermi di fuoco e su quali spiagge puoi trovarli

I vermocane o vermi di fuoco sono stati avvistati anche quest'estate sulle spiagge italiane. Si trovano in tutto il Mediterraneo, soprattutto lungo la costa della Grecia e dell’Italia. Le loro setole pungenti provocare un'intensa sensazione di bruciore.

48 condivisioni
Immagine

I vermi di fuoco (Hermodice carunculata) sono degli invertebrati appartenenti alla classe dei Policheti, molto noti sin dall’antichità per avere delle setole urticanti, che oltre a provocare bruciore, possono indurre nausea e vomito. Meglio noti ai pescatori come vermocane, o vermi di mare, vivono in diverse tipologie di fondali e sono tipici di una parte del Mediterraneo.

Come sono fatti i vermi di fuoco?

Immagine

Le prime descrizioni dei vermi di fuoco risalgono all’età greca e romana e già Plinio il Vecchio, naturalista morto durante l'eruzione del Vesuvio che distrusse Pompei, asserì come questi animali fossero ritenuti ingiustamente pericolosi dalle popolazioni locali. Essi misurano circa 15 cm e come diversi altri anellidi hanno il corpo suddiviso in metameri, ovvero segmenti del corpo ripetitivi.

Simili a millepiedi, hanno un aspetto allungato, mentre le loro setole di solito sono biancastre. Le branchie sono invece disposte ai lati del corpo. Il colore superficiale, invece, varia molto a seconda della popolazione. Possono essere infatti più tendenti verso il rosso o l’arancione, ma anche grigi nella loro parte dorsale. Ogni segmento del loro corpo, invece, presenta dei parapodi, cioè delle escrescenze laterali tipici degli anellidi. Per distinguere la parte anteriore del loro corpo basta notare alcune particolari escrescenze, dette caruncole, che hanno forma carnosa, oppure la bocca ventrale.

I vermocane sono pericolosi?

Seppur vengono considerati degli animali pericolosi per via delle loro setole pungenti, i vermi di fuoco non sono una minaccia per gli esseri umani o per i mammiferi di grandi dimensioni in generale. Il bruciore è provocato da una neurotossina contenuta all’interno delle setole, che produce un’intensa infiammazione. Sono rari i casi di allergia o di persone che hanno subito uno shock anafilattico per via delle loro punture.

Solitamente, per attenuare il bruciore, si può usare dell’alcol denaturato o isopropilico sulla superficie venuta a contatto con il polichete, mentre nei casi più gravi si usa il nastro adesivo per rimuovere le setole urticanti dalla pelle del malcapitato. Le persone più colpite da questo animale sono i pescatori e i bagnanti intenti a fare snorkeling. Oltre al bruciore, le setole possono produrre eritemi, prurito, forme d’intorpidimento e stress nei soggetti colpiti.

Per quanto non siano ritenuti pericolosi per la salute umana, i biologi marini consigliano comunque a tutti i bagnanti e agli amanti delle immersioni di non disturbare questi animali, neanche se si dispongono delle protezioni. In troppi finiscono infatti per pungersi ogni estate, nel tentativo di prenderli con sé o anche solo di vederli da vicino.

Su quali spiagge si trovano i vermi di fuoco?

Immagine

Vivendo in diverse tipologie di fondali, i vermi di fuoco si trovano diffusamente in tutto il Mediterraneo e soprattutto lungo la costa della Grecia e dell’Italia. Da alcuni anni, la sua specie ha assunto un comportamento invasivo, espandendosi a macchia d’olio anche nelle coste dove fino a pochi secoli fa non esisteva, determinata probabilmente dall’innalzamento delle temperature.

In particolare, sono facili da trovare lungo lo Stretto di Messina, nelle spiagge della provincia di Siracusa e di Catania, come sulle coste ioniche pugliesi e calabresi. Diversi esemplari di vermocane sono stati trovati anche sulle spiagge di alcune isole italiane, come a Lipari, sulle Eolie, o sull'isole dell'Arcipelago toscano. Negli ultimi anni ha anche aumentato la sua presenza in Campania e sulle coste del Lazio.

Al di fuori dell'Italia, vivendo in mari caldi, questa specie si può trovare facilmente a Malta e nelle varie isole dell'Egeo, oltre che sulle coste tunisine e del Marrocco. Infine, si può trovare anche in tutte le acque costiere tropicali e sub-tropicali dell'Oceano Atlantico.

Sono laureato in Scienze Naturali e in Biologia e Biodiversità Ambientale, con due tesi su argomenti ornitologici. Sono un grande appassionato di escursionismo e di scienze e per questo ho deciso di frequentare un master in comunicazione scientifica. La scrittura è la mia più grande passione.
Sfondo autopromo
Segui Kodami sui canali social