Passeggiando lungo le coste rocciose del Mediterraneo, potresti facilmente osservare in una curiosa creatura dal colore rosso vivo, che ricorda per forma e dimensione un pomodoro: Actinia equina, comunemente nota proprio come pomodoro di mare. Questi invertebrati, strettamente imparentati con coralli e meduse, nascondono però un lato insidioso. Infatti, toccarli può provocare una serie di reazioni cutanee piuttosto fastidiose, dovute alla loro capacità urticante tipica di molti cnidari. Scopriamo quindi insieme chi sono questi affascinanti abitanti del mare e perché è meglio osservarli senza toccarli (come del resto bisognerebbe fare con qualsiasi animale selvatico).
Chi è l'Actinia equina, il pomodoro di mare
Actinia equina è un antozoo, una classe di cnidari a cui appartengono anche altri anemoni e coralli. Questo cnidario vive solitamente ancorato alle rocce, dove si camuffa grazie alla sua colorazione rossa, che può variare dal brillante al violaceo. Il pomodoro di mare è un piccolo predatore attaccato al substrato e si nutre principalmente di piccoli organismi marini come crostacei e pesciolini, che cattura grazie ai suoi tentacoli urticanti, che tiene ritirati all’interno del corpo quando è fuori dall’acqua.
Questi tentacoli sono dotati di cellule specializzate, chiamate cnidociti, che rilasciano una sostanza urticante quando vengono stimolati, proprio come accade con le meduse. Una volta catturata la preda, Actinia equina la immobilizza e la porta verso l’apertura boccale, situata al centro della corona di tentacoli, per poi digerirla. Il pomodoro di mare si riproduce sia sessualmente, con il rilascio di gameti nell’acqua, sia asessualmente, attraverso la scissione, un processo in cui si divide letteralmente in due, dando origine a due individui geneticamente identici.
Dove vivono i pomodori di mare
I pomodori di mare sono particolarmente diffusi nelle acque costiere del Mediterraneo, ma li possiamo trovare anche lungo le coste atlantiche dell’Europa e del Nord Africa. Prediligono ambienti ben ossigenati e vivono principalmente nelle zone intertidali, ovvero quelle aree che si trovano tra il livello della bassa e alta marea. Possono essere facilmente avvistate sugli scogli o sulle pareti delle caverne.
Actinia equina si adatta facilmente a diverse condizioni ambientali e può sopravvivere in aree soggette anche a forti variazioni di temperatura e salinità. Durante la bassa marea, spesso la si può vedere attaccata alle rocce esposte all’aria, in attesa del ritorno dell’acqua. Grazie alla sua struttura robusta e alla capacità di chiudersi completamente sembrando una pallina (o appunto un pomodoro), riesce a resistere anche fuori dall’acqua per diverse ore.
Cosa succede se tocchi i pomodori di mare
Nonostante il loro aspetto apparentemente inoffensivo, toccare un pomodoro di mare non è una buona idea. Quando si entra in contatto con i tentacoli di Actinia equina, questi possono rilasciare una sostanza urticante che causa irritazioni cutanee, con sintomi che vanno dal semplice prurito a una sensazione di bruciore. Pur non essendo pericolosi per gli esseri umani, è comunque consigliabile evitare il contatto diretto con questi organismi, soprattutto se si ha la pelle sensibile o se si soffre di allergie.
In ogni caso, è importante non raccogliere i pomodori di mare, sia per la loro capacità urticante, sia per rispettare l’ecosistema marino, anche se sono commestibili come altre specie di anemoni. Sono animali preziosi per l’armonia dell'ambiente in cui vivono, contribuendo al controllo delle popolazioni di piccoli organismi e fungendo da rifugio per altre specie marine.
Se durante una passeggiata o una nuotata lungo la costa incontri un pomodoro di mare, il consiglio è quello di osservarlo da vicino, ma senza toccarlo. La sua bellezza e il suo fascino risiedono anche nella sua delicata interazione con l’ambiente marino, sospeso in un equilibrio precario tra alta e bassa marea che è nostro dovere proteggere e rispettare.