Si chiamano picnogonidi e in inglese sono conosciuti anche come "sea spider", ovvero "ragni di mare". Non sono veri e proprio ragni, ma come gli aracnidi e assieme ai limuli, fanno parte del gruppo dei chelicerati, uno dei principali raggruppamenti all'interno del phylum degli artropodi, gli invertebrati dotati di scheletro esterno duro e zampe e altre appendici articolate.
Possono avere zampe che vanno da 1 millimetro ad anche 70 centimetri e si conosce davvero poco sul comportamento e le abitudini di questi strane creature marine che sembrano camminare sui trampoli. Effettivamente, non è nemmeno del tutto chiaro quale sia il loro grado di parentela all'interno dei chelicerati o con gli altri artropodi. Storicamente inseriti appunto nei chelicerati, secondo alcuni studi genetici potrebbero addirittura collocarsi fuori da questo gruppo e formarne uno a parte.
Il nome picnogonidi viene dal greco e significa letteralmente "ginocchia dense". Generalmente questi animali hanno corpi squadrati con un tegumento duro e persino alcuni peli. Il "cefalo", ovvero l'estremità anteriore del corpo che si fonde con il primo segmento del tronco, ha una lunga proboscide liscia e un basso tubercolo su cui sono fissati gli occhi. I picnogonidi non possiedono un sistema respiratorio tradizionale e assorbono ossigeno dall'acqua tramite le zampe nelle quali è presente anche parte del loro sistema digerente. La proboscide permette loro di succhiare i nutrienti dalle loro prede, principalmente invertebrati dal corpo molle come i molluschi.
Questi animali sono l'emblema più evidente di quanto sia straordinaria e ancora sconosciuta la vita animale sulla Terra, soprattutto quella marina. Questi strani "ragni di mare" camminano sui fondali degli oceani probabilmente da almeno 500 milioni di anni, quando la vita marina esplose con una straordinaria varietà di forme conosciute come l'esplosione del Cambriano. Eppure, ancora oggi sappiamo poco o nulla di questi invertebrati, ed è forse questo uno degli aspetti più affascinanti del nostro intero Pianeta.
Se ne conoscono oltre 1300 specie diffuse un po' in tutti gli oceani, dove si muovono sui fondali grazie alle loro lunghissime (e un po' inquietanti) zampe, che possono essere da quattro a sei paia. Vivono prevalentemente in acque poco profonde, ma sono stati trovati anche a 7.000 m di profondità. Sono per lo più predatori carnivori o spazzini, che si nutrono soprattutto di piccoli animali ancorati al fondale, come cnidari, briozoi, spugne e anellidi policheti.
Alcuni picnogonidi sono così piccoli che ogni loro muscolo è costituito da una singola cellula circondata da tessuto connettivo. Nella maggior parte delle specie ogni paio di zampe ha una funzione ulteriore oltre a quella ambulacrale: quelli più vicino alla bocca si chiamano "chelifori"e aiutano l'alimentazione, poi ci sono i palpi utili per l'accoppiamento e ancora dopo gli ovigeri, un paio di zampe utilizzate per pulirsi e prendersi cura di uova e giovani così come per il corteggiamento. L'ultimo paio di zampe, invece, serve solo per muoversi sul fondale marino.
Tutte le specie picnogonidi hanno sessi separati, ad eccezione di una specie che è ermafrodita. Le femmine possiedono una coppia di ovaie, mentre i maschi possiedono una coppia di testicoli situati dorsalmente vicino al tratto digestivo. La riproduzione comporta la fecondazione esterna e solo i maschi si prendono cura delle uova deposte e dei giovani. Generalmente questi ragni marini camminano lungo il fondale con le loro zampe, ma possono anche nuotare con un movimento simile a un ombrello che si apre e si chiude.
In ogni caso gli spostamenti tracciati ad oggi, soprattutto per le specie che possiedono piccole dimensioni, non sono molto grandi, motivo per cui le loro migrazioni sono generalmente limitate alla cosa o la regione marina dove vivono.