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18 Giugno 2024
11:05

Chi sono i panda marroni di Qinling e perché sono così

Tra le montagne di Qinling, in Cina, vive una popolazione isolata di panda unica al mondo: talvolta nascono bianchi e marroni, anziché neri. Ora grazie a uno studio genetico sappiamo perché.

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Qi Zai. Foto da WIkimedia Commons

Tutti conoscono i panda, gli orsi "vegetariani" amanti del bambù e simbolo indiscusso delle specie a rischio di estinzione. E quando si pensa a questi animali, nella mente appare immediatamente la loro paffuta figura dall'inconfondibile pelliccia bianca e nera. Eppure, non tutti i panda sono così e in pochi sanno che esistono alcuni rarissimi individui che invece di essere bianchi e neri sono bianchi e marroni. Sono i panda marroni delle montagne di Qinling, una sottospecie riconosciuta appena pochi anni fa e la cui particolare colorazione è stata finalmente spiegata da uno studio recentemente pubblicato su PNAS.

Il primo panda marrone della storia, una femmina di nome Dandan, fu trovato e catturato nel 1985 e passò la sua intera esistenza rinchiusa nello zoo di Qinling, dove morì nel 2000. Dandan faceva parte di una particolare popolazione di panda scoperta negli anni 60 e che è stata ufficialmente riconosciuta come una sottospecie distinta solamente nel 2005. I panda di Qinling (Ailuropoda melanoleuca qinlingensis) sono infatti leggermente più piccoli degli altri, hanno macchie intorno agli occhi più sviluppate verso il basso e che sembrano lacrime e ogni tanto nascono, appunto, marroni anziché neri.

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I panda di Qinling vivono esclusivamente tra le montagne omonime nella provincia cinese dello Shaanxi

Dopo Dandan, infatti, sono comparsi anche altri panda come lei, per un totale però di appena una dozzina di individui in totale. Sebbene tutti panda marroni mai osservati appartengono a questa sottospecie endemica della catena montuosa Qinling, restano comunque estremamente rari, anche all'interno di questa popolazione isolata geneticamente da 300.000 anni. La loro curiosa colorazione è stata fino a oggi un vero e proprio mistero, tuttavia, partendo dal genoma di un individuo marrone chiamato Qi Zai confrontato con quello di altri panda, un gruppo di ricercatori ha finalmente svelato l'arcano.

Gli scienziati hanno infatti scoperto che il colore dei panda di Qinling è causato da una sequenza mancante all'interno del loro DNA. Più nel dettaglio, i panda marroni possiedono una specifica mutazione in un gene chiamato Bace2, correlato alla pigmentazione, che è invece risultato assente in tutti gli altri 192 panda bianchi e neri analizzati geneticamente. C'è però di più: questa mutazione è recessiva e affinché possa nascere un panda bianco e marrone, entrambi i genitori devono trasferire il gene "marrone" ai proprio figli.

Questo significa che se entrambi i genitori sono marroni, anche i figli lo saranno, ma anche che questi ultimi possono nascere occasionalmente da due genitori bianchi e neri, se entrambi possiedono e trasferiscono però una copia del gene recessivo alla loro prole. E infatti anche la mamma di Qi Zai era bianca e nera. In ogni caso, c'è una probabilità davvero molto bassa che entrambi i genitori abbiano il gene recessivo collegato alla colorazione marrone e che riescano a trasferirlo ai propri figli, motivo per cui i panda di Qinling marroni restano una vera e propria rarità.

Anche Dandan, il cui tessuto è stato conservato per analisi di questo tipo, aveva la stessa mutazione individuata dai ricercatori. Questi risultati, rappresentano in ogni caso un passo in avanti notevole per la genetica, considerando che è la prima volta che un segmento mancante viene collegato alla colorazione del mantello. Tuttavia, significa anche che in questa popolazione che vive esclusivamente nella regione montuosa della provincia cinese dello Shaanxi, i livelli di consanguineità sono molto alti. Un fattore che permette sì di ammirare questi panda unici, ma che ne minaccia la sopravvivenza a lungo termine.

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Salvatore Ferraro
Redattore
Naturalista e ornitologo di formazione, sin da bambino, prima ancora di imparare a leggere e scrivere, il mio più grande sogno è sempre stato quello di conoscere tutto sugli animali e il loro comportamento. Col tempo mi sono specializzato nello studio degli uccelli sul campo e, parallelamente, nell'educazione ambientale. Alla base del mio interesse per le scienze naturali, oltre a una profonda e sincera vocazione, c'è la voglia di mettere a disposizione quello che ho imparato, provando a comunicare e a trasmettere i valori in cui credo e per i quali combatto ogni giorno: la conservazione della natura e la salvaguardia del nostro Pianeta e di chiunque vi abiti.
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