Un cartello con scritto «da questo momento chi entra con il cane rischia di riportarlo a casa esanime» e firmato "Il boccone”, è apparso all'entrata di un'area vietata ai cani dei giardini Gianluigi Bonelli a Milano, sistemato vicino a uno scoiattolo morto. Un messaggio, per meglio dire una minaccia, che ha provocato grande allarme tra i pet mate della zona, che in quei giardini portano a passeggio quotidianamente il proprio amico.
Lo ha denunciato sui social Giulia Pelucchi, presidente del Municipio 8, postando anche la fotografia del cartello, dopo aver ricevuto la segnalazione da alcuni cittadini «Ci hanno segnalato questo cartello ai giardini Bonelli – ha scritto Pelucchi su Facebook – accanto a uno scoiattolo senza vita. Il boccone avvelenato era rivolto probabilmente ai cani. La polizia locale è stata avvertita e anche i cittadini sono invitati a fare denuncia. Per la miseria umana che appartiene a questi vigliacchi non ci sono davvero parole».
Tantissimi i commenti degli utenti al post e, seppure per la maggior parte concordi sul condannare il gesto, c'è anche qualcuno che offre qualche chance di giustificazione non tanto al possibile successo dell'orribile gesto, ma quanto alla minaccia. «È giustissimo indignarsi» scrive Sara che però aggiunge «ma far multare gli umani che stanno riducendo le vie limitrofe come un letamaio si può fare? Multare chi fa urinare il cane sull'albero di natale in piazza Gerusalemme anche? Perché se uno non vuole finire al delirio e ad atti del genere, del tutto da condannare, ci si potrebbe anche però chiedere come ci siamo arrivati».
L'utente ha una sua opinione anche sulle telecamere, da tutti invocate a gran voce proprio per scoprire chi possa pensare di fare cose del genere: è, infatti, completamente d’accordo sull'installazione nei parchi e nei giardini, ma più per multare «chi porta il cane nelle aree gioco dei bambini, in modo da evitare magari scene di aggressione verbale e non solo se si fa notare». Detto che, a onor del vero, di pet mate maleducati ce ne sono ancora moltissimi, non si comprende perché, se sono gli umani i responsabili delle azioni scorrette dei propri cani, a pagare devono essere gli animali. Anche perché con le polpette avvelenate o piene di spilli o lamette, il prezzo è decisamente alto.