L'aye-aye (Daubentonia madagascariensis) è una specie di primate endemica del Madagascar, imparentata con i lemuri e caratterizzata da un aspetto insolito e spettrale. È particolarmente noto per il suo dito medio estremamente lungo, che utilizza in modo unico per cacciare e nutrirsi, ma, nonostante sia praticamente innocuo, è vittima delle superstizioni locali per via del suo aspetto.
Chi è l'aye-aye
L'aye-aye è l’unica specie vivente del suo genere e di tutta la famiglia Daubentoniidae. Questo bizzarro animale è strettamente imparentato con i lemuri del Madagascar, con cui, infatti, condivide l’habitat. Si tratta di un animale notturno dall’aspetto insolito: è lungo circa 90 cm, con occhi enormi per vedere al buio, grandi orecchie per captare i suoni e peli scuri e arruffati. Ha un colore grigio scuro o nero e una lunga coda simile a quella di un grosso scoiattolo.
L'aye-aye vive principalmente nelle foreste pluviali a 700 metri di altitudine nella zona costiera orientale del Madagascar, dove si muove agilmente tra i rami degli alberi alla ricerca di cibo. Si nutre, infatti, principalmente di larve di insetti e di frutta, utilizzando il suo peculiare dito medio per identificare le prede.
L’aspettativa di vita di questi animali in natura è ancora sconosciuta, tuttavia, vari esemplari in cattività hanno superato i 20 anni di vita. Questa specie è minacciata a causa della perdita del suo habitat naturale e della caccia. l’aye-aye, infatti, nel folklore locale è considerato un animale di cattivo auspicio e viene talvolta ucciso a causa di superstizioni.
A cosa serve il lungo dito dell'aye-aye
Il dito medio straordinariamente allungato dell'aye-aye è uno strumento adattativo unico: viene infatti utilizzato come un "sonar", battendolo sui tronchi degli alberi per individuare le cavità scavate dagli insetti. Una volta individuata una preda, crea un buco con gli incisivi e usa il dito affusolato come se fosse un amo per estrarre le larve all'interno e mangiarle.
Che verso fa l'aye-aye?
L'aye-aye è in grado di emettere una serie di suoni simili a clic o gracchi, utilizzati principalmente per comunicare con i suoi simili. Tuttavia, il suo verso non è particolarmente distintivo o noto come quello di altri lemuri come l’indri, divenuto famoso proprio per il suo verso particolare.