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18 Aprile 2024
14:30

Chi è la “pecora foglia”, l’animale che fa la fotosintesi come una pianta

La Costasiella kuroshimae, più comunemente detta “pecora foglia”, è un piccolo mollusco capace di assimilare i cloroplasti delle alghe di cui si nutre e usarli per fare le fotosintesi come fosse una pianta.

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La Costasiella kuroshimae, conosciuta anche come "leaf sheep" (letteralmente pecora foglia) è un animale davvero unico per la sua capacità di fare la fotosintesi come una pianta. Questo piccolo mollusco gasteropode, infatti, trascorre la vita a nutrirsi di alghe, ma non le assimila semplicemente: è in grado di preservare i loro cloroplasti, gli organelli responsabili della fotosintesi clorofilliana, all’interno del suo corpo.

Questo non solo le permette di assumere un colore verde mimetico per eludere i predatori, ma addirittura di sfruttare la fotosintesi in maniera indiretta, assorbendo la luce solare e generando energia proprio come un vegetale. Questa abilità straordinaria consente quindi alla Costasiella di avere una notevole autonomia energetica e di non dipendere dalla continua ricerca di cibo.

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Chi è la Costasiella kuroshimae

Scoperta per la prima volta nel 1993 al largo delle coste dell'isola giapponese di Kuroshima, ma presente anche nelle acque indonesiane, Costasiella kuroshimae è un piccolo mollusco marino appartenente alla classe dei gasteropodi, ovvero le lumache.

Oltre ad avere un aspetto che ricorda quello di un personaggio di un anime giapponese, con i suoi piccoli occhietti neri e le macchie rosa che ricordano delle guance, ha anche un vero e proprio superpotere, ossia quello di assimilare attraverso la dieta i cloroplasti delle alghe e sfruttarmi per effettuare fotosintesi come una pianta.

Questo piccolo animale usa i suoi due tentacoli sensoriali, detti rinofori, per individuare le alghe e le altre fonti di cibo, percependo le sostanze chimiche disciolte nell’acqua di mare. Costasiella è lunga mediamente dai 5 ai 10 millimetri e, a differenza di molti altri gasteropodi, è completamente sprovvista di guscio.

Perché è detta "pecora foglia"

Questo piccolo animale è conosciuto comunemente con il particolarissimo nome di “pecora foglia” o “leaf sheep” in inglese. Questo è dovuto sicuramente al suo aspetto peculiare, che ricorda una piccola pecorella che al posto del vello di lana ha una serie di foglioline verdi, che contrastano con la testa bianca. Costasiella, però, non nasce così e deve la sua apparenza ad un fenomeno chiamato cleptoplastia.

Come dicevamo prima, infatti, questa piccola lumaca possiede la straordinaria capacità di preservare e assorbire i cloroplasti delle alghe durante il processo di alimentazione, conservandoli poi al suo interno e sfruttando questi organelli per eseguire indirettamente la fotosintesi. Il suo colore verde è infatti dovuto proprio alla clorofilla presente all'interno dei cloroplasti.

Grazie, quindi, alla clorofilla delle alghe di cui si nutre, Costasiella assume una colorazione mimetica che permette di eludere i predatori, camuffandosi perfettamente con il fondale marino circostante. Mai fu più appropriato il detto «siamo quello che mangiamo»!

La pecora foglia e la fotosintesi

Come detto poc’anzi, Costasiella è in grado di assorbire i cloroplasti delle alghe di cui si nutre. Questi sono gli organelli che le piante utilizzano per convertire le molecole di anidride carbonica e acqua in zuccheri grazie all’energia solare.

Le appendici sul dorso di questa piccola lumaca sono interamente rivestite di cloroplasti, che continuano a svolgere la fotosintesi come quando si trovavano all’interno delle alghe. In questo modo Costasiella diventa indirettamente capace di sfruttare questo meccanismo, alimentando il suo metabolismo.

Questa abilità conferisce quindi a questo gasteropode una notevole autonomia energetica, liberandola dalla dipendenza della costante ricerca di cibo e rendendola di fatto un esempio unico e straordinario di sopravvivenza nell'ambiente marino.

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Yuri Digiuseppe
Redattore
Classe '94, appassionato di animali e scienze sin da piccolissimo, sono un naturalista di formazione, specializzato in paleontologia e divulgazione. Mi è sempre venuto spontaneo spiegare agli altri le bellezze della natura e passare intere giornate ad osservare piante e animali di ogni tipo ovunque andassi, per poi tornare a casa e disegnarli. Vorrei contribuire ad avvicinare il pubblico all'ambiente ed essere parte di una ritrovata armonia uomo-natura, per il bene e la salvaguardia di ogni specie.
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