La Kallima inachus è una specie che appartiene alla famiglia dei Ninfalidi ed è nota agli appassionati di lepidotteri perché le facce esterne delle sue ali ricordano moltissimo la superficie delle foglie secche che si accumulano sotto i rami degli alberi. Questo splendido animale presenta infatti una colorazione brunastra e riprende le nervature delle foglie in modo che i predatori non riescano ad identificarla come potenziale prede.
È una specie che vive in diverse foreste tropicali dell'Asia meridionale ed orientale, oltre che in Giappone e alcune isole del sud est asiatico. È anche uno dei massimi esempi di mimetizzazione all'interno dei libri che parlano di evoluzione e la sua apertura alare varia da 85 a 110 millimetri.
Comunemente citata anche come farfalla foglia morta o farfalla foglia di quercia, la K. inachus assume solitamente questa morfologia solo durante la stagione secca, quando è maggiore il rischio di essere catturata dai predatori e dispone di maggiori probabilità di essere individuata. Paradossalmente, le facce interne delle ali di questa specie sono molto colorate e sgargianti, disponendo di tonalità arancioni, violacee e blu.
Tra di loro, le farfalle maschio e femmina sono molto simili, escludendo le dimensioni (la femmina è generalmente più grande, per ragioni riproduttive) e il fatto che i maschi presentano un apice dell'ala anteriore meno sporgente, disponendo di una punta più corta. Talvolta, a secondo della popolazione e delle condizioni climatiche, le femmine tendono anche ad essere più rossastre, seppur bisogna sempre ricordare che questa specie mostra polifenismo.
I tratti polifenici sono delle morfologie fenotipiche diverse di un singolo individuo o specie che seppur derivano da un singolo genotipo si sviluppano come risultato di diverse condizioni ambientali. In generale, i biologi sono abituati a dire che il polifenismo è un tipico esempio di plasticità fenotipica, legata all'ambiente. La K. inachus dispone quindi di forme specifiche per la stagione secca e per la stagione umida, che differiscono notevolmente tra di loro, per colorazione, venature e dimensioni.
I suoi principali predatori sono gli uccelli ma anche alcuni ragni, le vespe e le formiche possono rappresentare un pericolo per questa specie. Tuttavia l'avversario più temibile rimane l'uomo che continua da decenni a disboscare i boschi per il commercio del legname, provocando vari danni a diverse tipologie di organismi.
Queste farfalle si cibano di diverse piante e le femmine riescono a deporre in media 245 uova a covata. Il bruco invece è di colore nero vellutato ed è ricoperto da una peluria giallastra, piuttosto lunga e sgradevole a vedersi, con delle spine rossastre che gli consentono di difendersi da alcune tipologie di predatori. La pupa, a confronto, è molto più anonima. Ha un torace dolcemente carenato e presenta un colore anonimo, proprio per nascondersi alla vista degli altri animali.
Secondo i resoconti degli entomologi indiani, questa specie riesce anche a sorvolare le basse quote dell'Himalaya, risultando quindi abbastanza resistente anche al freddo, mentre in Cina questa specie viene considerata molto rara.
Non è inoltre l'unico insetto simile ad una foglia che abita le foreste del sud est asiatico. Come è infatti possibile notare spulciando gli ultimi articoli pubblicati dagli zoologi impegnati a studiare la biodiversità di questo vasto territorio, sono molteplici gli insetti stecco o gli insetti foglia che è possibile incontrare nel cuore di queste foreste.