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22 Gennaio 2024
9:00

Chi è la balia felina e cosa fa

La balia felina è una persona si occupa di allattare e svezzare piccoli di gatto rimasti orfani. Per diventare balia felina servono una buona dose di esperienza, latte artificiale e tante ore di sonno perse.

Membro del comitato scientifico di Kodami
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Con il termine “balia” si intende generalmente una persona che si occupa di accudire un piccolo non suo. Una “balia felina” è quindi una persona si occupa volontariamente di allattare e svezzare piccoli di gatto domestico rimasti orfani, grazie all’ausilio del latte artificiale, di tante ore di sonno perse e di una buona dose di esperienza.

Cosa fa una balia felina

Una balia felina si occupa prima di tutto di tenere in vita i piccoli orfani. Crescere senza una madre accudente è, infatti, una sfida enorme per un micetto che viene alla luce, sia dal punto di vista fisico che comportamentale. La balia cerca di supplire quanto meno agli aspetti nutrizionali allattando il piccolo ogni due-quattro ore, a seconda dei giorni di vita, di tenerlo al caldo e di aiutarlo a espletare i suoi bisogni fisiologici, tutte cose che farebbe mamma gatta, se potesse accudirlo.

Attorno alla quarta settimana, poi, la balia si occupa di presentare i primi alimenti al piccolo, in modo che possa abbandonare gradualmente il biberon e il latte artificiale e passare ad acquisire una sua autonomia dal punto di vista alimentare. Nel frattempo, gli spazi di cui il piccolo necessiterà aumenteranno gradualmente e la balia dovrà anche saper intercettare gli emergenti bisogni di esplorazione per favorire anche lo sviluppo comportamentale che, per essere armonioso, ha bisogno di contesti, non solo di cure fisiche.

Si preoccuperà, inoltre, di fargli conoscere persone e situazioni casalinghe in modo da garantire una opportuna socializzazione e fare in modo che il piccolo cresca con un carattere il più possibile fiducioso e curioso, cosa per nulla scontata, visto che l’assenza della mamma è spesso destinata a lasciare i suoi strascichi nella costruzione della personalità.

Come si diventa balia felina?

La balia, dunque, è qualcuno che ha disponibilità di tempo – per allattare con frequenza -, di spazio – per offrire un ambiente ricco e socializzante – ma anche di denaro perché i piccoli hanno bisogno di tante risorse (cibo, lettiera, latte in polvere, giochi, solo per citarne alcuni).

Non è una cosa che si può fare per semplice curiosità e nemmeno perché si amano genericamente i gatti visto che tirare su dei piccoli è una sfida impegnativa e, a volte, difficile sul piano emotivo. La mancanza della mamma, l’assenza della copertura immunitaria garantita dal suo latte e dalle sue cure prossimali, fiaccano i piccoli e li rendono particolarmente esposti a virosi e infezioni batteriche molto difficili da superare per esserini di qualche etto scarso. Va da sé che bisogna essere pronti a lottare per tenerli in vita (affiancati h24 da veterinari altrettanto combattivi) ma anche pronti, a volte, a vederli morire nel giro di poche ore e senza poter fare nulla di meglio.

Il percorso migliore per imparare a fare la balia ed offrire il proprio contributo volontario alla causa dei gattini orfani è probabilmente quello di entrare in contatto con una persona già esperta che possa fare da guida per qualche anno. Alcune associazioni organizzano, di tanto in tanto, corsi di qualche ora per aspiranti balie. Sono un ottimo strumento per integrare e approfondire la consapevolezza con cui si affronta questo impegno. Tuttavia, almeno fino a quando non ci saranno percorsi ufficiali e organizzati da enti o persone di comprovata autorevolezza, la guida di persone più esperte resterà fondamentale.

Come trovare una balia felina per dei gattini orfani

Se, invece, si è alla ricerca di una balia felina, le cose si fanno più difficili. Di solito quello delle balie è un circuito abbastanza chiuso, fatto di persone che si conoscono e di contatti che vengono trasmessi per giri di chiamate. Per chi è assolutamente estraneo all’ambito, la maniera più semplice per trovare una balia è contattare un’associazione felina del territorio e chiedere dei riferimenti. Spesso anche i veterinari locali sono in grado di dare un’informazione di questo genere, soprattutto se lavorano a stretto contatto con le associazioni di zona.

Le informazioni fornite su www.kodami.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra il paziente ed il proprio veterinario.
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Sonia Campa
Consulente per la relazione uomo-gatto
Sono diplomata al Master in Etologia degli Animali d'Affezione dell'Università di Pisa, educatrice ed istruttrice cinofila formata in SIUA. Lavoro come consulente della relazione uomo-gatto e uomo-cane con un approccio relazionale e sono autrice del libro "L'insostenibile tenerezza del gatto".
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