Il termine "wallaby" è comunemente usato per indicare diverse specie di canguri di piccole o medie dimensioni, appartenenti alla famiglia dei macropodidi. Questi animali sono chiamati così essenzialmente per differenziarli dalle specie di canguri di maggiori dimensioni, come per esempio il canguro rosso (Osphranter rufus) – la specie più grande di tutte – e i canguri grigi (genere Macropus).
Tuttavia, il termine non ha alcun valore scientifico o tassonomico ufficiale, poiché raggruppa tante specie anche molto diverse tra loro (oltre una trentina), alcune nemmeno strettamente imparentate. Si tratta, quindi, di un termine informale utilizzato per distinguere questi marsupiali in base alla loro taglia, nonostante condividano molte caratteristiche strutturali con i loro "cugini" più grandi.
Wallaby: caratteristiche e habitat
I wallaby variano notevolmente in dimensioni e caratteristiche a seconda della specie. I più piccoli, come alcuni wallaby delle rocce (genere Petrogale), possono pesare anche appena 2-3 kg, mentre altre specie, come il wallaby dal collo rosso (Notamacropus rufogriseus), possono raggiungere anche i 18 kg. Le specie di wallaby sono generalmente caratterizzate da arti posteriori lunghi e potenti, che permettono loro di saltare agilmente, e da una coda robusta che utilizzano per mantenere l’equilibrio durante i movimenti. Le orecchie sono grandi e mobili, utili per catturare i suoni provenienti da ogni direzione.
Anche l'habitat dei wallaby è altrettanto vario, naturalmente a seconda delle specie. Sempre i wallaby delle rocce, per esempio, vivono in zone montuose e rocciose, dove si muovono con agilità grazie agli arti forti e ai cuscinetti speciali sotto le zampe, che gli offrono maggiore aderenza. Il wallaby dal collo rosso, invece, preferisce le praterie aperte e le zone boscose, un po' come i cugini di maggiori dimensioni. Altri, come il wallaby di palude (Wallabia bicolor), conosciuto in italiano anche come wallabia, predilige invece le zone umide e paludose.
Di cosa si nutre il wallaby
La dieta dei wallaby è tendenzialmente erbivora come per tutti i canguri, ma naturalmente varia anch’essa a seconda della specie. I wallaby che abitano in habitat boschivi, come il wallaby dal collo rosso, si nutrono prevalentemente di erbe, foglie e cortecce. Le specie che vivono in zone più aride o rocciose, come il wallaby delle rocce, sono più adattabili e possono integrare la loro dieta con arbusti e piante più dure e fibrose, ricche di nutrienti essenziali per sopravvivere in un ambiente povero di risorse. In alcuni casi, i wallaby possono anche cibarsi di funghi o frutti.
La loro dieta può infatti variare anche stagionalmente: durante i periodi di siccità, possono mangiare radici o piante più resistenti alla mancanza d'acqua. Essendo un termine utilizzato per etichettare specie molto diverse tra loro, è difficile tracciare un profilo più o meno univoco e comune delle caratteristiche, delle abitudini e della dieta dei wallaby, se non in base alle peculiarità anatomiche e biologiche che condividono con tutti gli altri macropodidi, inclusi i canguri di grandi dimensioni.
Che differenza c'è tra wallaby e canguro?
La distinzione tra wallaby e canguro è quindi principalmente legata alle dimensioni. I canguri, come il canguro rosso e i canguri grigi, possono superare i 2 metri di altezza e pesare oltre 90 kg, mentre i wallaby sono molto più piccoli. Anche se entrambi appartengono alla famiglia dei macropodidi e condividono molte caratteristiche anatomiche, la parola "wallaby" viene utilizzata per le specie di taglia inferiore, che sono comunque tante e molto diverse tra loro per abitudini e habitat.
Oltre alla taglia, perciò, potremmo dire che i wallaby – considerando la maggiore diversità in termini di specie – tendono a vivere in habitat molto più variegati rispetto ai canguri, che preferiscono solitamente le praterie aperte. Nonostante queste differenze, è importante ricordare ancora una volta che wallaby e canguri appartengono allo stesso gruppo di marsupiali e si distinguono essenzialmente più per le dimensioni che per altre differenze morfologiche, tassonomiche o comportamentali.