Chi è il serpente gatto e perché si chiama così

Il serpente gatto europeo (Telescopus fallax) è un rettile di modeste dimensioni appartenente alla famiglia dei colubridi che abita la parte orientale del bacino del Mediterraneo. È chiamato in questo modo per via delle sue pupille verticali che ricordano quelle di un gatto.

Chi è il serpente gatto

Questi serpenti hanno un corpo sottile e una testa appiattita, che allungano verso l’alto in maniera simile ad un telescopio, da cui appunto il nome scientifico "Telescopus". Di solito, raggiungono lunghezze moderate, di circa 60-70 cm, ma alcuni esemplari possono arrivare anche ad un metro. La colorazione può variare, ma in genere il colore di questi animali va da tonalità di grigio, al marrone o verde oliva e il pattern presenta un motivo a chiazze o strisce.

Perché il serpente gatto si chiama così

Il nome comune del serpente gatto è dovuto principalmente alle sue pupille verticali e al colore dei suoi occhi, che possono ricordare quelli dei gatti. Secondo altre teorie, invece, questo potrebbe derivare dal suono simile al soffio di un gatto che questi serpenti emettono quando si sentono minacciati.

non perderti questo articolo

Isola dei Serpenti: che cos’è e perché si chiama così

Dove vive il serpente gatto?

Gli habitat preferiti da questi animali sono quelli aperti, come praterie, campi coltivati e aree rocciose. È possibile trovare un serpente gatto in diverse regioni del Mediterraneo e del Caucaso: in particolare è presente in Italia, Grecia, Albania, nella zona costiera della Slovenia, Croazia (comprese alcune isole adriatiche), Erzegovina, Montenegro, Macedonia del Nord, Bulgaria meridionale, Turchia, Malta , Cipro, Iran, Iraq, Libano, Siria, Israele, Russia meridionale (regione del Caucaso), Armenia, Georgia e Azerbaigian.

Il serpente gatto è velenoso?

Il serpente gatto è effettivamente una specie velenosa, ma non è considerato pericoloso per l’essere umano perché non ha la capacità di iniettarci il veleno con il morso: è infatti sprovvisto di zanne velenifere, come ad esempio quelle delle vipere, e ha dei piccoli denti situati posteriormente sulla mascella superiore, con cui invece riesce ad iniettare veleno sufficiente a uccidere le sue prede di dimensioni ridotte, come gechi, altre lucertole e occasionalmente roditori e uccelli.

La sua tattica di caccia consiste nel lasciar fuggire la preda dopo averle iniettato il veleno, per poi seguirla fiutando le tracce che lascia nell'aria e trovarla già morta. A questo punto, come tutti i serpenti, la inghiotte per intero, iniziando dalla testa.