Quello mostrato nel video è un ratto-talpa cieco, ovvero un roditore del genere Spalax, piccoli animali perfettamente adattati alla vita ipogea. Nonostante il nome, non sono né ratti né talpe, anche se sono largamente imparentati con i primi, mentre è vero che sono ciechi e presentano occhi atrofizzati e piccolissimi.
I ratti-talpa, o spalaci, misurano 15-30 cm di lunghezza e hanno un corpo tozzo e cilindrico, modificato per scavare e vivere nel sottosuolo: la coda è ridottissima e ne rimane soltanto una piccola gibbosità, la testa e il collo hanno lo stesso diametro del corpo, le zampe sono corte, con cinque dita con piccoli artigli. Gli incisivi, invece, sono larghi, robusti e sporgenti, e sono utilizzati dall’animale per scavare. Gli occhi, come menzionato prima, sono atrofizzati e completamente ricoperti di pelle, inoltre sono anche privi di padiglione auricolare, ma presentano delle sensibili vibrisse sugli spigoli del capo. Il colore del loro mantello va dal grigio-scuro al grigio-giallo.
Il genere Spalax comprende nove specie diffuse in eurasia, tra i Balcani, la Russia meridionale, l'Asia Minore e lungo le coste mediterranee fino alla Libia. Questi animali vivono in zone steppose o agricole, localmente anche in boschi di pianura o di collina. In Turchia si trovano anche in boschi montani fino a un'altitudine di 2.600 metri. Per la loro sopravvivenza è indispensabile che il terreno si presti allo scavo e che vi siano precipitazioni sufficienti ma non troppo abbondanti. È per questo che, infatti, evitano sia i deserti che i territori alluvionali.
Gli spalaci vivono in sistemi di gallerie ramificati e profondi, nei quali vengono creati una camera-nido, dei magazzini per le provviste e i alcuni vani per l'evacuazione. All’interno dell’ordine dei roditori sono i più abili scavatori e avanzano nel terreno smuovendolo con i grossi incisivi e spostando lateralmente con la testa le masse di terra, in maniera simile ad un bulldozer. Infine gli arti gettano all'indietro il terriccio accumulato sotto il corpo o lo spingono in superficie, creando i caratteristici tumuli, quando l’animale riemerge.
Questi animali sono considerati dannosi per le coltivazioni, specialmente nella fascia mediterranea e la convivenza con l’essere umano non è sempre semplice. In alcune culture gli spalaci hanno anche dato origine a superstizioni: in Libia, ad esempio, gli abitanti evitano assolutamwnte di cacciarli perché si crede che sia sufficiente toccare uno di questi animali per divenire ciechi. In alcuni casi questi roditori hanno invece aiutato gli archeologi nelle loro ricerche, portando in superficie frammenti di oggetti risalenti ad antiche civiltà durante lo scavo delle loro gallerie sotterranee.