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7 Febbraio 2024
16:03

Chi è il Pesce Re trovato nelle acque di Procida, l’esperto: «Queste specie raccontano come cambiano i mari»

Un pesce di 35 chili è stato trovato nelle acque del porto della Marina Grande, a Procida. Secondo l'esperto di AlienFish studiare queste specie rare ci può aiutare a capire come cambia l'ecosistema in cui viviamo.

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Intervista a Francesco Tiralongo
Ittiologo e ricercatore dell'Università di Catania
pesce re

Un pesce di circa 35 chili è stato trovato nelle acque del porto della Marina Grande, a Procida. Si tratta di un Lampris guttatus, comunemente noto come Pesce Re, una specie diffusa in tutto il mondo, Mediterraneo compreso, ma molto rara da avvistare. Il suo ritrovamento ha un importante valore scientifico non solo per la sua unicità, ma perché può dirci molto circa l'impatto del cambiamento climatico sui nostri mari.

Lo spiega a Kodami, Francesco Tiralongo, ricercatore dell'Università di Catania e responsabile nazionale di AlienFish, il progetto che monitora le specie ittiche rare e aliene. «Il Pesce Re non rientra tra le specie aliene, cioè non indigene dei nostri mari, tuttavia è raro che venga catturato nel Mediterraneo, episodi precedenti però sono avvenuti nel mar Ligue e nelle acque di Palermo. Abbiamo poche informazioni su questa specie e ogni avvistamento è importante per capirne meglio la biologia e le abitudini».

L'intensificarsi degli avvistamenti e delle catture può raccontare molto non solo sulla singola specie, ma sull'intero ecosistema: «Il singolo ritrovamento dice poco – sottolinea l'esperto – ma la nostra analisi in scala storica fornisce indicazioni rispetto ai trend di alcune specie ittiche, soprattutto le specie termofile [che prediligono le acque calde n.d.r]. Ci sono molto specie, prima comuni esclusivamente nella parte meridionale del Bacino, che adesso si stanno diffondendo sempre più verso nord. Raccontano quindi come cambia l'ecosistema in cui si muovono».

La raccolta di informazioni avviene attraverso una vasta rete di ricercatori, fotografi, e pescatori che condividono avvistamenti e catture con gli studiosi di AlienFish secondo un approccio basato sulla citizen science: «Si tratta di una metodologia scientifica nata negli Stati Uniti e Inghilterra ma che oggi è usata anche in Italia, e trova largo impiego soprattutto in campo naturalistico». Proprio a Procida è in corso un ambizioso progetto di citizen science che mira a rendere la ex capitale della cultura la prima isola del Mediterraneo libera dalla zanzara tigre, insetto invasivo arrivato negli anni Novanta.

«Nel Mediterraneo – rileva Tiralongo – ci sono mille specie aliene, di cui solo una piccola parte è invasiva, cioè dannosa. Attraverso AlienFish stiamo lavorando sui dati raccolti tra il 2020 e il 2023, con oltre 500 record validi di pesci aliene e rari».

Giornalista per formazione e attivista per indole. Lavoro da sempre nella comunicazione digitale con incursioni nel mondo della carta stampata, dove mi sono occupata regolarmente di salute ambientale e innovazione. Leggo molto, possibilmente all’aria aperta, e appena posso mi cimento in percorsi di trekking nella natura. Nella filosofia di Kodami ho ritrovato i miei valori e un approccio consapevole ma agile ai problemi del mondo.
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