L’animale mostrato nel video mentre scappa all’interno di un’abitazione è un esemplare di gongilo sardo (Chalcides ocellatus tiligugu), localmente conosciuto anche come ziricuccu: si tratta di una sottospecie di gongilo endemica della Sardegna, diffusa su tutta l’isola ad eccezione delle quote più alte, ma questo animale può trovarsi in quasi tutto il bacino del Mediterraneo, in Grecia, Sicilia, Marocco, Algeria, Tunisia e anche a Malta, Cipro e Pantelleria. Questi rettili appartengono alla famiglia degli Scincidi e possono misurare fino a 30 cm di lunghezza, anche se solitamente rimangono di taglia inferiore.
Hanno un aspetto caratteristico che ricorda una grossa lucertola dagli arti particolarmente corti, la testa è piccola e il corpo cilindrico, ma nonostante ciò si tratta di un animale molto agile che si muove serpeggiando. La livrea è molto varia, caratterizzata da squame lucide di colore fulvo, marrone pallido, grigio o verde olivastro, e presenta il caratteristico disegno ad ocelli scuri sul dorso e sui fianchi da cui appunto prende il nome scientifico “ocellatus”. Le parti inferiori sono invece solitamente chiare di colore bianco-giallastre.
Abita principalmente le zone aride come le zone sabbiose, la macchia in prossimità delle spiagge, le vigne e i campi, ma anche giardini e ruderi, dove spesso si nasconde nelle fessure delle rocce o nei buchi sul terreno. È capace anche di scavare nel terreno sabbioso o tra la vegetazione, dove va a caccia di vermi, insetti e altri artropodi di cui si nutre, sia in superficie che sottoterra. È a sua volta preda di uccelli rapaci, volpi e serpenti come il biacco. In inverno va in latenza, nascondendosi nel sottosuolo o sotto grandi massi.
La specie è ovovivipara, quindi le uova si schiudono direttamente all’interno della madre che dà alla luce dai 3 ai 10 piccoli per volta, lunghi 4 cm e indipendenti da subito. Secondo il folklore siciliano, inoltre, questo animale sarebbe attratto dall’odore del latte, specialmente da quello che bevono i bambini molto piccoli, e si infilerebbe nella gola dei lattanti rischiando di soffocarli. Secondo altre versioni, invece, ruberebbe il latte dalle mammelle di ovini e bovini. Esiste anche un’attribuzione positiva a questo animale, che, secondo una leggenda, durante la notte sveglierebbe con la coda gli uomini in pericolo.
Sebbene non sia considerato a rischio estinzione dalla Lista rossa della IUCN (Unione internazionale per la conservazione della natura), il gongilo è disturbato dalla crescente antropizzazione del suo habitat ed è protetto dalla Convenzione di Berna. In caso di incontro è bene ricordarsi di non avvicinare o toccare gli animali selvatici, in quanto, specialmente per i rettili, la manipolazione può essere fonte di grande stress, specie se da parte di persone inesperte.