In un video diventato virale si assiste a una situazione fuori dal comune in cui un uomo prende in mano due protuberanze che sporgono dal dorso di un gatto domestico, sostenendo con convinzione che siano ali. Queste immagini hanno scatenato un acceso dibattito sul modo in cui le malformazioni genetiche degli animali vengono presentate al pubblico.
Il video inizia con l'uomo che si avvicina al gatto, evidenziando le due parti che fuoriescono dal mantello e sono stati utilizzati anche degli hashtag per far credere alle persone che si tratti di un "gatto alato" o addirittura di una strana creatura proveniente da chissà quale pianeta.
Ma fermi tutti: creature mitologiche non ce ne sono nella realtà e, semplicemente, non si tratta di ali. Eva Fonti, veterinaria e membro del comitato scientifico di Kodami, spiega: «Quello che stiamo vedendo può essere o un’anomalia genetica che comporta la presenza di abbozzi di arti vestigiali o ancora più verosimile che siano dei semplici nodi del mantello particolarmente cresciuto. Questi rigonfiamenti non danno di certo al gatto la capacità di sollevarsi in aria!»
Secondo l'esperta, dunque, a parte l'ipotesi del pelo in eccesso c'è da considerare altro: «In questo caso potrebbe rappresentare un abbozzo fetale di arti supplementari che non si sono completamente sviluppati, lasciando solo la pelle o altri residui interni. A volte accade anche vedere soggetti che presentano dita aggiuntive. È importante notare guardando questo gatto che la sua condizione non è attribuibile a neoformazioni o neoplasie poiché è caratterizzata da simmetria bilaterale e uniformità strutturale».
Sebbene l’aspetto di questi felini può suscitare stupore e domande da parte di chi li incontra per la prima volta, la mutazione genetica alla base potrebbe comportare alcuni rischi per la salute. «La crescita anomala dei peli potrebbe causare fastidi al gatto, come irritazioni cutanee o problemi motori – conclude la veterinaria – Pertanto, è fondamentale monitorare attentamente la salute di questi felini e, se necessario, cercare l’assistenza di un veterinario».
Il più delle volte lo scopo finale nel mostrare video del genere, usando hashtag e terminologie come è stato fatto in questo caso, è di accrescere la portata del video senza dare peso al fatto che si contribuisce alla diffusione di informazioni fuorvianti.