Il casuario è uno degli uccelli più grandi e pericolosi del mondo, appartenente al gruppo dei Ratiti, che comprende diversi uccelli non volatori. Le sue tre specie si trovano sull'isola della Nuova Guinea e sulla costa nord orientale dell'Australia, dove la popolazione è in declino. Viene considerato pericoloso poiché è abbastanza aggressivo ed è dotato di pericolosi artigli, in grado di uccidere un uomo.
Le ragioni per cui spesso è stato paragonato al Velociraptor sono principalmente tre. Innanzitutto i suoi artigli ricordano tantissimo quelli dei dromeosauridi, il gruppo di rettili a cui apparteneva il Velociraptor, essendo lunghi e leggermente ricurvi. Inoltre il suo sistema di locomozione e la sua aggressività lo rendono un uccello atipico, molto più simile all'antico predatore rispetto ai suoi parenti attualmente viventi.
Bisogna inoltre ricordare che lo stesso Velociraptor è imparentato con gli uccelli, una caratteristica che ha permesso a diversi studiosi di confrontare i due animali dal punto di vista morfologico e scheletrico, non senza alcune polemiche.
Chi è il casuario?
Il Casuario è un uccello endemico delle foreste tropicali della Nuova Guinea e del nord dell'Australia, i cui parenti più prossimi sono lo struzzo, il kiwi e l'emù. I suoi più antichi antenati comparvero su queste isole circa cinque milioni di anni fa, durante l'epoca Pliocene, adattandosi perfettamente al contesto boschivo e alla grande abbondanza di frutta.
Le specie attualmente viventi sono tre. Abbiamo il cosiddetto casuario australiano (Casuarius casuarius) il cui areale si trova principalmente in Papua Nuova Guinea, il casuario di Bennett(Casuarius bennetti) e il casuario uniappendicolato (Casuarius unappendiculatus) che ha la caratteristica di disporre solo un bargiglio, l'appendice cavernosa e colorata che dispongono alcuni uccelli sotto la gola.
Le loro caratteristiche principali sono l'avere dei grossi artigli con cui si difendono dall'attacco dei predatori, avere un collo colorato di rosso, giallo o blu elettrico (il che li rendono tre dei pochi animali in grado di produrre questo colore) e la cresta che gli sormonta il capo, connessa anatomicamente al becco e al resto del cranio.
Il becco di un casuario può misurare fino a 20 cm mentre il loro peso può anche superare gli 85 kg, per 1,9 metri di altezza, nel casuario australiano. Una caratteristica che lo rende il secondo uccello più pesante in assoluto e al contempo il più grande uccello australiano ed euroasiatico.
Tutte tre le specie sono sessualmente dimorfiche, con il maschio che risulta più alto e colorato delle femmine, anche se il maschio del casuario uniappendicolato risulta forse meno dimorfico degli altri poiché risulta più piccolo delle altre due specie.
Perché il casuario è l'uccello più pericoloso del mondo?
Ogni anno vengono registrati circa 200 attacchi ad esseri umani da parte delle tre specie di casuario, ma probabilmente sono anche di più. Le ragioni per cui questo uccello è protagonista di un così elevato numero d'incidenti sono legati al suo comportamento, alla sua stazza e al particolare ambiente che condivide con gli esseri umani.
Essendo un animale estremamente territoriale, quando si sente minacciato sfrutta la strategia di difesa dell'"attacco preventivo", come è possibile vedere nel video di copertina di questo capitolo. Quando si trova di fronte ad un intruso, cerca di ferirlo con una serie di colpi ben piazzati delle gambe, per poi beccare e colpire la vittima con le sue zampe quando è a terra. Può anche allontanarsi ed eventualmente tornare alla carica, lanciandosi a gambe spianate contro l'avversario.
Ad essere particolarmente pericolosi sono i suoi lunghi artigli e la cresta nei maschi, che possono creare profonde lacerazioni. L'artiglio del secondo dito del piede è quello che risulta più minaccioso. Con i suoi 125 mm e con la sua sagoma simile a quella di un coltello, è probabilmente una delle armi più micidiali che si sono mai evolute nella storia evolutiva degli uccelli.
La potenza dei calci dei casuari può spingere indietro un uomo adulto e può tramortire e ferire mortalmente un grande numero di animali. Per questa ragione anche gli studiosi cercano di mantenere una certa distanza, quando osservano queste specie in natura.
L'ambiente in cui abitano questi uccelli facilità inoltre la possibilità di trovarseli inaspettatamente vicino. La foresta tropicale dell'isola di Nuova Guinea è infatti molto folta e seppur i maschi di questi uccelli siano dotati di colorazioni sgargianti, non è per nulla semplice identificarli quando si è nel cuore della foresta, come dimostrano diverse storie delle popolazioni indigene locali, che raccontano di come molti cacciatori – durante le battute di caccia – hanno dovuto affrontare l'ira dei casuari, mentre questi covavano le uova.
L'ultima vittima ufficiale dei casuari è un allevatore statunitense, morto nel 2019, che teneva alcuni esemplari di casuario australiano nella sua fattoria in Florida. Questi uccelli sfortunatamente vengono infatti allevati da diversi collezionisti di animali esotici, che reputano sia possibile addomesticarli come è stato fatto per alcune varietà di struzzo. Al 1926 risale invece l'ultima vittima ufficiale di un esemplare selvatico in Nuova Guinea, seppur i registri ufficiali non tengono molto in considerazione gli incidenti vissuti dalle popolazioni aborigene, preferendo di gran lunga segnalare la morte degli stranieri.
Dove vive e cosa mangia il casuario?
Le tre specie di casuario presenti ancora oggi nel mondo sopravvivono principalmente sull'isola della Nuova Guinea e in Australia, ma è possibile anche trovarli in alcune isole minori e in alcun arcipelaghi che sono presenti nel canale di oceano che divide queste due grosse isole.
Per esempio, il casuario australiano vive anche sull'isole Aru, un gruppetto di 95 isole poste a sud ovest dalla punta occidentale dell'isola della Nuova Guinea, mentre il casuario di Bennett è presente anche nell'isola di Nuova Britannia e sull'isola di Yapen, dove divide il proprio areale con il casuario uniappendicolato.
I casuari si nutrono principalmente di frutta, ma possono anche cibarsi di altri elementi vegetali, come tuberi, germogli, radici e semi. Integrano la loro dieta anche con i funghi e spesso sono stati visti attaccare piccoli vertebrati, come lucertole, roditori e piccoli uccelli.
Perché il casuario è paragonato al Velociraptor?
Spesso il casuario e il Velociraptor vengono paragonati in quanto possessori di pericolosi artigli all'altezza dei piedi, per via del loro bipedismo e per il loro particolare modo di locomozione. Seppur infatti non disponiamo di nessun esemplare vivente di Velociraptor, sono stati effettuati diversi studi sulle sue ossa e i paleontologi si sono sforzati anche nel comprendere quali erano i suoi stili di corsa, salto e difesa.
Molti paleontologi hanno così osservato che durante il Mesozoico questi carnivori potevano attaccare le loro prede, balzando loro sulla schiena o suoi fianchi, in maniera simile a quanto viene oggi fatto dai casuari, quando attaccano un intruso. Essi infatti proiettano le loro zampe e i loro poderosi artigli in avanti, cercando di provocare il maggior danno possibile ai nemici tramite i calci.
Anche se il sistema di locomozione di questi animali può sembrare simile o l'aspetto dei casuari possa sembrare più preistorico, rispetto quello di altre specie di uccelli viventi, tuttavia non sono molti i paleontologi che ancora oggi concordano sul fatto che sia giusto paragonare questi due animali. Come sottolinea il paleontologo italiano Andrea Cau sul suo blog, queste specie sono troppo diverse e la presunta preistoricità dell'aspetto e della locomozione del casuario è solo frutto della nostra immaginazione.
Il casuario è infatti a tutti gli effetti un uccello moderno che, seppur presenta delle analogie anatomiche con il vecchio Velociraptor, ha uno stile di vita e una storia troppo differente rispetto quella apaprtenuta a questi carnivori preistorici. Anche dal punto di vista ecologico ed etologico, si sta parlando di un animale molto diverso. Il casuario ha evoluto la propria aggressività per difendersi dagli altri maschi e per allontanare i predatori, mentre il Velociraptor era un predatore affermato, le cui dimensioni erano di molto inferiori rispetto quelle che ci hanno tramandato i film di Jurassic Park, essendo in verità alto o,5-0,8 metri.