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20 Gennaio 2022
11:41

Che fine ha fatto l’orso Juan Carrito? Niente paura: è in ibernazione

Juan Carrito è in ibernazione: cosa significa?

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orso marsicano

Che fine ha fatto Juan Carrito? Da qualche settimana c'è una quiete irreale per le strade (e nelle pasticcerie) di Roccaraso. L'orso marsicano più popolare del Parco nazione di Abruzzo, Lazio e Molise (Pnalm) è ormai in ibernazione dal 29 dicembre 2021.

Lo fa sapere il lo fa sapere il Parco stesso in una nuova puntata del "romanzo virtuale" di Juan Carrito: «Ad oggi, dopo settimane di osservazione dei dati provenienti dal radiocollare, possiamo affermare che Juan Carrito sembra essersi fermato per andare in ibernazione», si legge su Facebook.

La "Juan Carrito's story" si compone di una serie di post informativi diffusi sui social allo scopo di spiegare a tutti i cittadini, in particolare agli abitanti delle comunità che vivono a ridosso del Parco, i comportamenti e le abitudini molto particolari di questo orso straordinariamente confidente.

Un vero e proprio racconto a puntate, che oggi si arricchisce di sempre di nuova avventure, come quella della passeggiata nella neve a Roccaraso, oppure della sortita al chiaro di luna nella pasticceria abruzzese.

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Tutte abitudini che Juan Carrito ha sviluppato a causa del continuo contatto con gli esseri umani. I selvatici sono per natura diffidenti nei confronti dell'uomo, quando ciò non avviene e l'animale si avvicina troppo ad ambienti urbani – magari attirato dalle risorse alimentari fornite dai cassonetti – rischia di non riuscire più a ritornare alla vita libera che per natura gli appartiene.

Un pericolo segnalato più volte per Juan Carrito. Il giovane figlio della già famosa orsa Amarena, quanto a confidenza con l'uomo ha superato tutti suoi fratelli e la sua stessa madre, frequentando con continuità centri di medie dimensioni come Roccaraso. Almeno fino alla fine di dicembre, quando ha fatto perdere le sue tracce in alta montagna.

Cos'è l'ibernazione?

La nuova puntata della saga di Juan Carrito si è resa quindi necessaria per tranquillizzare i fan dell'orso marsicano, ma anche per smentire le fakenews circolate all'inizio del 2022 che lo avrebbero voluto terrorizzato e in fuga sui monti a causa dei botti di Capodanno. Niente di più falso, secondo i dati del Pnalm, semplicemente Juan Carrito ha seguito una consuetudine della sua specie e ben prima degli scoppi di San Silvestro si è recato in montagna, lontano dagli uomini, finalmente.

Anche se è vero che i fuochi d'artificio sono molto dannosi per la fauna selvatica, e lo denunciano i Parchi stessi, il caso di JC non rientra in questa casistica. L'orso è semplicemente andato in ibernazione. In questa fase ha diminuito i suoi movimenti e tutte le attività motorie, rallentando di conseguenza il suo metabolismo e abbassando la temperatura corporea fino a 4°C, di qui il nome "ibernazione". Non si tratta di un sonno profondo e ininterrotto come avviene per il letargo, ma una significativa riduzione delle attività.

Questa strategia di sopravvivenza permette agli orsi, ma anche ad altri mammiferi, di conservare parte della loro energia in un periodo privo di risorse come quello invernale. Quando le temperature diventeranno più miti l'ibernazione finirà. Tuttavia, non è escluso che si ripresentino i problemi di sempre e JC torni a d avvicinarsi troppo all'uomo, attratto dai cassonetti e dalle risorse alimentari non smaltite correttamente.

Per allora, il Parco si augura che la società titolare della gestione dei rifiuti a Roccaraso valuti «l’adozione di misure e interventi utili a mitigare le criticità rilevate». Azioni necessarie per scoraggiare l'animale dall'avvicinarsi troppo alle comunità umane rischiando di dare luogo a pericolosi incidenti come quello che sarebbe potuto accadere tra Juan Carrito e un Pastore tedesco accompagnato – senza guinzaglio – da alcuni umani.

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Una vicenda che ha fatto scattare subito la denuncia contro ignoti da parte dell'Enpa.

Insomma, l'ibernazione dell'orso marsicano più amato dell'Appennino è una buona notizia: l'orso ha fatto la sua parte, ora sta all'essere umano mettere in atto tutte le misure adeguate perché questa difficile convivenza sia il meno dannosa per tutti, soprattutto per gli animali.

Giornalista per formazione e attivista per indole. Lavoro da sempre nella comunicazione digitale con incursioni nel mondo della carta stampata, dove mi sono occupata regolarmente di salute ambientale e innovazione. Leggo molto, possibilmente all’aria aperta, e appena posso mi cimento in percorsi di trekking nella natura. Nella filosofia di Kodami ho ritrovato i miei valori e un approccio consapevole ma agile ai problemi del mondo.
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