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21 Giugno 2021
15:57

Che estate vuoi che sia per te e il tuo cane? Vivere una #VacanzaBestiale può avere due significati diversi, scegli quello giusto!

Che tipo di estate volete vivere voi e il vostro animale domestico? In un'Italia in cui ancora i dati raccontano che «le punte massime di animali abbandonati si registrano nel periodo estivo (25-30%), quando la partenza per le vacanze pone il problema della presenza di un quattrozampe» sono solo due sono le strade che possiamo seguire. Prenderne una o l'altra ha delle ripercussioni, positive o negative, non solo su di noi, però, ma soprattutto per il compagno di vita che - ricordiamolo sempre - non ha scelto di stare con noi ma siamo noi ad averlo "preso" in casa... Ecco la campagna informativa di Kodami contro la piaga dell'abbandono.

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"Bestiale": l'origine della parola proviene dal latino "bestialis". Inizia in epoca remota l'idea che associare un comportamento umano a quello animale significava solo una cosa: "violento, brutale …  ‘in modo bestiale', con la violenza o la brutalità e la stolidità delle bestie". Questa definizione, però, non è tratta da un antico vocabolario di epoca romana ma è ancora l'attuale spiegazione che si trova sulla Treccani. Quindi, per noi esseri umani l'accezione della parola "bestia" e dell'aggettivo "bestiale" conserva ancora la sua negatività dal punto di vista etimologico. Tante volte, del resto, appelliamo ancora oggi qualcuno che ha avuto un comportamento violento con un: "Sei una bestia!".

Eppure, come sempre capita, nel linguaggio parlato e con tutt'altro tono dire "Sei una bestia!" o "E' stata un'esperienza bestiale" può significare anche esattamente l'opposto: sostantivo e aggettivo diventano espressione di atteggiamenti o esperienze super coinvolgenti, divertenti, che sintetizzano qualcosa di unico e fuori dagli schemi. Frasi in cui si include il termine "bestia" e le sue derivazioni, magari dette tra amici mentre si racconta un evento particolarmente significativo della propria vita e legato spesso al senso di libertà provato fuori dagli schemi imposti dalla società, non hanno affatto alcuna accezione negativa.

Ma di nuovo ritorniamo sulla definizione letterale in senso negativo e andiamo al sodo: chi abbandona un cane, un gatto o un altro animale domestico… non rientra perfettamente in quel comportamento descritto dagli antichi romani e che ancora oggi usiamo in senso dispregiativo? E l'uomo, del resto, non è lui stesso una bestia? Ecco allora che chiaramente quella descrizione forgiata in tempo remoto è, dopotutto, correttamente indicativa di un comportamento tipicamente umano e infondo basta solo cambiare la parte finale: "...con la violenza o la brutalità e la stolidità degli uomini" per mantenerne il senso davvero dal nostro punto di vista sul tema dell'abbandono.

Su Kodami l'abbiamo detto sin dall'inizio, del resto: il nostro focus è il mondo degli animali ma siamo esseri umani che parlano a esseri umani e non abbiamo la pretesa di credere di poter davvero narrare la vita di un individuo di un'altra specie adeguatamente. Non perché non ne siamo "capaci" ma perché pensiamo che nessuno abbia l'abilità di mettersi realmente "nei panni" di un cane o un gatto o anche una lince o una balena! Ogni specie è diversa dalle altre e naturalmente gli altri esseri viventi sono diversi da noi e noi diversi da loro. Concentriamoci allora proprio sull'animale uomo e ricordiamoci una cosa: secondo i più grandi evoluzionisti il nostro lungo cammino di sopravvivenza sul Pianeta Terra è dovuto proprio a queste parole che state leggendo. No, non nello specifico a ciò che sto scrivendo ma al mezzo che utilizzo e che tutti noi adoperiamo per comprenderci: il linguaggio.

E allora, andando al sodo, questa breve analisi di un termine è solo un escamotage per introdurvi la campagna di sensibilizzazione, informativa e comunicativa, che abbiamo deciso di intraprendere e che, non a caso, parte proprio oggi, 21 giugno, data d'inizio dell'estate. La stagione in cui ancora si perpetra quella che per prassi viene puntualmente definita come "piaga dell'abbandono", anche nell'anno di grazie 2021 dopo Cristo nel nostro occidentale e tanto considerato evoluto Belpaese. Kodami ha però deciso di "bannare" questa parola e usare quell'altra, sì, quella che può avere un doppio significato per noi umani e provare così a offrire un nuovo modo di divulgare informazioni per sensibilizzare sul tema,  associando l'estate e il rapporto con gli animali domestici a un hashtag che sia in linea con lo specchio dei tempi: #VacanzaBestiale.

Che tipo di estate, dunque, volete vivere voi e il vostro animale domestico? In un'Italia in cui ancora i dati raccontano che «le punte massime di animali abbandonati si registrano nel periodo estivo (25-30%), quando la partenza per le vacanze pone il problema della presenza di un quattrozampe» (Rapporto Lav 2019), sono solo due sono le strade che possiamo seguire. Prenderne una o l'altra ha delle ripercussioni, positive o negative, non solo su di noi, però, ma soprattutto per il compagno di vita che – ricordiamolo sempre – non ha scelto di stare con noi ma siamo noi ad averlo "preso" in casa. E un'immagine in questo caso, a proposito di quel linguaggio che ha permesso la nostra evoluzione, è ancora più rappresentativa di tante parole. Che tipo di "vacanza bestiale" un animale domestico possa vivere, infatti, dipende solo dalla scelta che farete:

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Voi e i vostri animali domestici da che parte siete? Il cane, gatto o coniglio che avete scelto di far entrare nella vostra vita e che dovrebbe essere naturalmente considerato parte integrante della vostra famiglia è lì accanto a voi mentre leggete? Sono sicura di sì ma… non è solo a voi, anzi a noi che condividiamo una certa visione della relazione con gli animali, che mi rivolgo.

Da noi tutti, dalle persone che la pensano nello stesso modo, infatti, è tempo che parta anche un messaggio di inclusione, per una volta, e non solo di (sacrosanto) giudizio verso chi compie o ha intenzione di compiere un gesto così efferato. A chi ha abbandonato, a chi sta pensando di farlo, è importante che arrivino dritte dritte le nostre parole, anche solo nella diffusione di un hashtag come #VacanzaBestiale, condividendo entrambe le accezioni che intendiamo dargli. Come farlo? Tempestando "gli altri" dei nostri messaggi, condividendo i contenuti che riteniamo interessanti, mettendoci la faccia e non voltandoci indietro o trincerandoci solo dietro offese e insulti. E' ora di investire la nostra energia per fare cultura, per non giustificare nessuno ma per far sì che quel qualcuno un pensiero in più, almeno, se lo faccia ancora prima di adottare un animale soprattutto.

Quello che stiamo lanciando oggi su Kodami, così, è un vero e proprio "fuoco di fila" che andrà avanti per tutta l'estate e che infondo è partito già da tempo e continuerà per sempre su queste pagine e sui nostri account Facebook, Instagram e YouTube: articoli, storie, video, contenuti unici, speciali, post e call to action per mirare al centro del bersaglio: 2021 dopo Cristo, non è possibile accettare che qualcuno possa solo pensare di abbandonare un animale domestico. Solo attraverso una condivisione forte da parte di tutti della mission di questa attività, fuori e dentro il Web, potrà arrivare questa preghiera alla compassione e all'empatia.

E così io per prima a "quegli altri" chiedo, con umiltà: fermatevi. Fermatevi prima di fare un gesto da cui deriva una sofferenza atroce oltre al rischio di morte per  tutti gli animali, compresi gli esseri umani come purtroppo è capitato per incidenti con soggetti vaganti incapaci di vivere in strada visto che fino al giorno prima erano abituati ad avere un riferimento certo. Fermatevi: ci sono delle alternative e qui su Kodami proveremo a darvene.

A tutti noi, invece, un grande augurio per un'unica, meravigliosa estate che decisamente ci meritiamo e che sia una vacanza bestiale davvero! Una di quelle piene di emozioni e accompagnati anche da un # attraverso il quale, grazie al vostro contributo, sarebbe bello poter vedere e mostrare a tutti quanto sia meraviglioso condividere con il proprio amico quadrupede ogni momento della nostra vita.

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Diana Letizia
Direttrice editoriale
Giornalista professionista e scrittrice. Laureata in Giurisprudenza, specializzata in Etologia canina al dipartimento di Biologia dell’Università Federico II di Napoli e riabilitatrice e istruttrice cinofila con approccio Cognitivo-Zooantropologico (master conseguito al dipartimento di Medicina Veterinaria dell’Università di Parma). Sono nata a Napoli nel 1974 e ho incontrato Frisk nel 2015. Grazie a lui, un meticcio siciliano, cresciuto a Genova e napoletano d’adozione ho iniziato a guardare il mondo anche attraverso l’osservazione delle altre specie. Kodami è il luogo in cui ho trovato il mio ecosistema: giornalismo e etologia nel segno di un’informazione ad alta qualità di contenuti.
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