L'erpetofobia è la fobia dei rettili, tra cui le lucertole e i serpenti e in particolar modo quest'ultima viene chiamata ofidiofobia. L'erpetofobia è una paura intensa, persistente e irrazionale nei confronti di questi animali, che in alcuni casi può anche sfociare in un vero e proprio attacco di panico. La sola vista di una lucertola potrebbe generare una forte ansia nel soggetto fobico, anche nei casi in cui l’animale non è realmente presente: per scatenare la reazione fobica, infatti, può bastare anche solo un’immagine in cui si incorre mentre si scrolla distrattamente la home di Instagram.
I sintomi dell'erpetofobia
Si tratta di un vero e proprio disturbo inserito nel DSM-5 (la quinta edizione del Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali dell’American Psychiatric Association) nella categoria delle fobie specifiche, nella sezione relativa ai disturbi d’ansia. Per questo motivo, i sintomi di chi ha la fobia delle lucertole non possono essere paragonabili alle reazioni che alcuni di noi hanno nei confronti di questo animale. Quando si parla di rettili, aracnidi o insetti, infatti, è comune trovare persone a cui non piacciono o che provano disgusto nei loro confronti, ma ciò non basta per poter affermare di avere una fobia.
La maggior parte degli individui che sviluppa una fobia per i rettili riesce a rimanere piuttosto tranquilla se evita qualunque pensiero o contatto con questi animali ma, nonostante ciò, a volte si è angosciati all’idea che tale disturbo possa interferire seriamente con la propria vita quotidiana. Solitamente è questa la causa principale per la quale si rivolgono ad uno psicoterapeuta: finché una fobia non diventa invalidante, infatti, molte persone scelgono di conviverci.
Perché alcune fobie sono molto più comuni di altre?
Alcune fobie sono molto più diffuse nella popolazione rispetto ad altre, e per capirne il motivo viene in nostro soccorso la psicologia evoluzionistica, ovvero quella branca che studia i processi psicologici in funzione del loro valore adattivo per l'individuo. Per quanto riguarda le fobie, gli essere umani potrebbero essere predisposti geneticamente a sviluppare alcune paure, come ad esempio quella dei ragni, degli insetti o dei rettili. Questo perché si tratta di animali che in passato erano considerati molto pericolosi, se non letali per l’individuo, e di conseguenza la paura nei loro confronti potrebbe essere tramandata geneticamente attraverso un processo di tipo evoluzionistico.
Tra i nostri antenati, infatti, coloro che imparavano più rapidamente a temere gli animali pericolosi, l’oscurità, o le altezze avevano maggiori probabilità di sopravvivere abbastanza a lungo da riprodursi e trasmettere così le proprie caratteristiche psicologiche ai loro discendenti. Siccome alcuni rettili sono velenosi potremmo aver ereditato questa paura come carattere adattivo, molto più utile alla sopravvivenza della specie rispetto alla paura di animali che sono, invece, del tutto innocui.
Ma perché, allora, non tutti gli individui sviluppano la fobia dei rettili? Insieme alla componente genetica, c’è sempre da considerare la storia personale dell’individuo, le sue specifiche caratteristiche, le esperienze (perlopiù traumatiche) che può aver vissuto in relazione a tale animale. Ancora, le reazioni fobiche di altri soggetti potrebbe svolgere un ruolo chiave nello sviluppo dell’erpetofobia, specialmente se osservate durante l’infanzia, oltre ovviamente alle informazioni apprese in relazione a tale animale.
Come superare la paura delle lucertole?
Come abbiamo visto, le emozioni negative come la paura sono fondamentali per l’essere umano perché mettono in guardia nei confronti di situazioni potenzialmente pericolose. Nel caso della fobia specifica, però, tale disturbo potrebbe diventare invalidante, specialmente se nella vita quotidiana abbiamo necessità di entrare in contatto con lo stimolo fobico, ovvero ad esempio le lucertole.
In questi casi ci si può rivolgere ad un esperto, ovvero uno psicologo o uno psicoterapeuta che può aiutarci a comprendere le radici della fobia, perché l’abbiamo sviluppata e come superarla. Naturalmente, a seconda dell’orientamento del terapeuta scelto variano i metodi utilizzati. Potrebbe trattarsi di uno di quelli che viene definito trattamento di esposizione, una tecnica di stampo comportamentista chiamata così perché l’individuo viene esposto alle lucertole fino a quando non riesce a superare la propria fobia. Oppure, in un’ottica psicoanalitica, l’erpetofobia può essere compresa grazie all’analisi dei conflitti nella relazione con il terapeuta, nonché dei sentimenti inconsci che il paziente prova verso di lui, ovvero il transfert.