A pallina, a salsicciotto o liquide, color Nutella, gialline o marroncine chiaro… parliamo della cacca del gatto! Per molti pet mate è un appuntamento abituale quello con le feci del micio quando si pulisce la lettiera, dalle quali si possono notare molte cose sulla sua salute, ad esempio se ci sono parassiti, che consistenza ha o se ci sono cambiamenti di colore che possano suggerisci patologie sottostanti.
Vediamo come deve essere la cacca di un gatto sano e quando bisogna preoccuparsi dell’aspetto alterato delle feci.
Come devono essere le feci del gatto?
Le feci del gatto normalmente devono avere un colore che va dal marrone al marrone scuro, essere formate e si devono facilmente raccogliere dalla lettiera o da terra. Per quanto riguarda la consistenza, devono avere, preferibilmente, una forma di salsicciotto o sigaro lungo qualche centimetro.
Di solito la frequenza della defecazione nel gatto non deve superare le tre volte al giorno, altrimenti si parla di diarrea.
Il colore delle feci del gatto
Come abbiamo visto, in un gatto sano le feci devono essere marroni. Le alterazioni più frequenti possono riguardare proprio il colore, per esempio:
- Feci gialle: le feci di colore giallastro sono sinonimo o di una dieta errata povera in proteine (vi ricordo che il gatto è un carnivoro stretto!) o di alterazioni a carico del fegato;
- Feci verdi: anche una colorazione verdastra testimonia una infiammazione a carico del fegato e della cistifellea;
- Feci rosse: la presenza di sangue o di feci rossastre è sintomo di una grave infiammazione del tratto finale dell’intestino o dell’ano o di una emorragia in corso, come ad esempio quella provocata dall’ingestione di veleno per topi;
- Feci nere: in caso di feci particolarmente nere si parla di melena e attesta che il sangue proviene dal primo tratto dell’intestino o dallo stomaco e arriva “digerito” nelle feci;
- Feci grigio-biancastre: queste si possono avere frequentemente nei gatti che consumano ossa, ma in rari casi anche a causa di alcuni disturbi dell’assorbimento.
La consistenza delle feci del gatto
La consistenza delle feci del gatto dovrebbe permettere di raccoglierle dalla lettiera o da terra. Se sono una poltiglia o sono appiccicose con presenza di muco o peggio ancora liquide e maleodoranti, vi consiglio di indagare subito con il vostro veterinario.
Soprattutto nei mici più anziani, dovete fare molta attenzione anche a una consistenza troppo dura, con la formazione di palline: in questo caso rischiate che il micio vada incontro a costipazione e formazione di fecalomi, patologia molto frequente nei felini “indoor” e che bevono poco.
Quantità delle feci e frequenza
Per quanto riguarda il quantitativo di feci, calcolate che una defecazione superiore alle 3 volte al giorno nel gatto non è normale, come anche un quantitativo abbondante di feci, che testimonia la presenza di molti scarti alimentari non digeriti.
Cosa fare in caso di feci alterate?
Oltre a queste caratteristiche, fate sempre attenzione anche alla presenza di corpi estranei nelle feci, come fili, pezzi di giochi o erba ed eventualmente vermi. Di solito non tutti i parassiti gastrointestinali si vedono ad occhio nudo, motivo per cui consiglio sempre di effettuare dei regolari esami delle feci. Spesso però le proglottidi della tenia si vedono benissimo nella cacca o nella zona anale: assomiglia a dei chicchi di riso che si muovono!
Per i gatti che vivono in casa o che usano abitualmente la lettiera, è facile per l’umano di riferimento accorgersi dei cambiamenti nelle feci. Per i gatti che invece usano fare i loro bisogni all’esterno, consiglio di effettuare la sverminazione 2-3 volte l’anno e periodicamente magari provare a chiudere in una stanza qualche ora il micio in modo da poter raccogliere delle feci fresche da portare al veterinario curante, in modo che possano essere analizzate.
Nel caso di alterazioni come feci molli, maleodoranti o diarrea, consiglio di iniziare subito a somministrare dei fermenti lattici specifici, correggere l’alimentazione con del cibo più digeribile e portare subito le feci dal veterinario per effettuare un esame coprologico.