Il Principato di Monaco, come ormai è risaputo, ha una principessa animalista: Charlène Wittstock non sopporta, infatti, di stare troppo a lungo lontano da coloro che reputa gli amici più fidati, per i quali si batte, mostrando attivamente il suo impegno.
Un impegno che, il mese scorso, le è valso la nomina a presidentessa della Société Protectrice des Animaux di Monaco (SPA). Carica attraverso la quale si sta occupando da vicino con la massima dedizione della situazione dei rifugi nel Principato.
Qualche giorno fa, infatti, è andata a visitare quello di Eze, rifugio che se tutto andrà secondo i programmi dovrebbe riaprire completamente rinnovato nel 2023 nella vicina Peille. A settembre proprio la principessa aveva partecipato alla posa della prima pietra.
Nella struttura attuale, infatti, gli edifici sono diventati obsoleti e fatiscenti e, per questo motivo, la SPA di Monaco e il Governo monegasco si sono messi alla ricerca di un’area in cui costruire un nuovo luogo dotato di comfort e attrezzature moderne per permettere agli animali accolti e al personale che se ne prende cura di convivere in un ambiente ottimale.
L’ex nuotatrice ha fatto visita alla struttura per lanciare un appello affinché gli animali presenti, una dozzina di cani e una quindicina di gatti, possano trovare al più presto una famiglia che li accolga e li ami come meritano.
«Supportate la SPA locale o il rifugio per animali vicino a voi. Un grazie di cuore», scrive Charlène sul suo account Instagram sostenendo questa causa che le sta particolarmente a cuore. Ovviamente, approfittando della visita, la principessa non ha dimenticato di portare crocchette, coperte e medicinali per tutti gli ospiti del rifugio.
La grande passione per gli animali della principessa è cosa nota. Come si è scoperto tempo dopo, nel periodo in cui sembrava scomparsa, Charlène si trovava in Sudafrica sì per curarsi, ma nel frattempo aveva approfittato di quel tempo per promuovere un progetto contro il bracconaggio dei rinoceronti.
La difesa di questi animali che continuano a essere cacciati dai bracconieri, nonostante la specie rischia l'estinzione, è una delle battaglie più importanti condotte dalla principessa attraverso la sua Fondation Princesse Charlene de Monaco.
Il Sudafrica, infatti, è la patria non solo della principessa, ma anche di ben la metà della popolazione totale di rinoceronti neri a rischio estinzione del continente africano e della più grande popolazione mondiale di rinoceronti bianchi, anche loro nella categoria "quasi minacciati".
Animali che, pur essendo in categorie protette, vengono comunque uccisi per soddisfare la domanda di corni del sud-est asiatico, che anziché diminuire, aumenta sempre di più.