Ancora un incidente nel Bellunese che coinvolge un cervo. Dopo quello, tragico, dello scorso 15 ottobre, in cui ha perso la vita l’autotrasportatore trevigiano Manuel Favaro, 35 anni, trafitto all’interno della cabina dalle punte dei palchi di un animale travolto poco prima da un’auto a Quero Vas, un altro schianto si è verificato a Sospirolo, lungo la strada provinciale 2. Anche in questo caso un cervo è stato investito da un’auto, un suv, ed è morto sul colpo, mentre il conducente e la passeggera, una bambina, sono stati portati in ospedale fortunatamente non in gravi condizioni.
Stando alle prime ricostruzioni, il cervo è sbucato dai boschi a bordo strada e ha attraversato la carreggiata, entrando in collisione con la macchina che stava sopraggiungendo. L’urto è stato molto violento: l’auto è uscita di strada ed è finita in un campo, l’animale è morto sul colpo. Sul posto sono intervenuti i Vigili del Fuoco da Feltre, il personale del Suem, i Carabinieri Forestali e gli operatori della Provincia che si occupano di fauna selvatica per la rimozione del cadavere del cervo.
Si tratta dell’ennesimo incidente che coinvolge un cervo che si verifica sulle strade che corrono lungo i confini del Parco Nazionale delle Dolomiti. Non è un caso che qualche anno fa i cittadini abbiano aperto un gruppo Telegram per inviare in tempo reale segnalazioni relative alla presenza di questi animali sulle strade e mettere in guardia chi viaggia. L’obiettivo è ovviamente garantire sia l’incolumità di chi popola il territorio sia quella dei cervi, che spesso finiscono, loro malgrado, sulla traiettoria delle auto nel tentativo di spostarsi.
In alcune zone d’Italia, infatti, l’urbanizzazione ha portato alla realizzazione di arterie stradali in territori in precedenza popolati esclusivamente da fauna selvatica. E sono sempre più pressanti le richieste di adottare soluzioni in grado di prevenire incidenti, come sistemi di dissuasione e i ponti o i corridoi per la fauna selvatica. Si tratta di strutture sopraelevate sistemate in punti strategici e in aree intensamente abitate da specie selvatiche, che consentono agli animali di attraversare le strade senza il rischio di provocare incidenti. È stato inoltre dimostrato che loro presenza all'interno di aree rurali, naturali e di confine aumenta la biodiversità del territorio, poiché possono essere utilizzati come uno strumento utile per contrastare l'eccessiva mosaicizzazione di un'ecosistema.