Nell'antica Nara, città giapponese nei pressi di Kyoto nota per la presenza di cervi, ci sono grandissimo rispetto e attenzione per questi mammiferi che possono circolare liberamente per il centro e non è raro vederli interagire con gli abitanti. Un video negli ultimi giorni è stato molto diffuso in Rete e mostra proprio un gruppo di cervi shika (Cervus nippon) ripararsi, totalmente indisturbati, da un improvviso temporale sotto un portico, al fianco di alcuni turisti intenti a fotografarli.
I cervi shika sono animali di grandezza media, che varia, però, a seconda della sottospecie, con il capo sottile e il mantello rossiccio tipicamente maculato di bianco. I maschi in primavera crescono palchi a struttura semplice con 8 o 10 punte, per poi perderli al termine della stagione riproduttiva come tutti i cervidi. Si tratta di una specie nativa del Sud-est asiatico, da cui fu poi introdotta in molte altre parti del mondo. Oggi è considerata a rischio di estinzione in molte aree, tranne che in Giappone, dove invece la popolazione è addirittura sovrabbondante.
A Nara questi cervi sono di casa. È stata capitale del Giappone dal 710 al 794 ed è Patrimonio dell’Umanità UNESCO dal 1998 proprio per questa sua particolarità: a Nara sono oltre 1.200 i cervi in circolazione e la loro presenza non è solo fisica ma anche religiosa. Questi animali hanno infatti dei monumenti in loro onore e pascolano tranquilli in uno dei templi più amati del Giappone, immerso in un immenso parco naturale che affonda le radici nell'antichissima tradizione giapponese.
Alla base di questo amore c’è infatti una leggenda: Takemikazuchi-no-Mikoto, del Santuario di Kashima, quando raggiunse il Santuario Kasuga Taisha di Nara, arrivò in sella ad una meravigliosa cerva bianca. Ed è per questo che da allora i cervi sono considerati sacri e fino al 1637 causarne la morte prevedeva la pena capitale. Dopo la seconda guerra mondiale, il cervo fu ufficialmente spogliato dal suo stato sacro e fu invece nominato "tesoro nazionale" e protetto come tale.
I cervi di Nara vivono da generazioni a contatto con la popolazione locale e i turisti, avendo perso ormai da anni la paura nei confronti dell’uomo. Questi animali vivono in un limbo tra lo stato selvatico e quello domestico e spesso avvicinano i turisti perché hanno imparato che possono ottenere cibo da loro. Il contatto con questi animali – fatto sempre con rispetto e attenzione – non è pericoloso perché sono abituati sin da piccolissimi alla presenza umana e non sono aggressivi né spaventati. Avvicinare, invece, un cervo selvatico può essere molto pericoloso e va assolutamente evitato per non mettere in pericolo la loro e la nostra incolumità.