Si è posato sul balcone di un’appartamento di Pedemonte, frazione di Serra Riccò, nell’entroterra di Genova, è entrato in casa e si è addirittura fatto prendere in braccio. E ora l'uccello, un bellissimo esemplare di barbagianni, si trova al Centro Recupero Animali Selvatici di Campomorone, in attesa di rintracciare chi potrebbe averlo perso.
Il rapace, molto diffuso in Liguria, è stato affidato a una guardia zoofila dalla donna che l’ha trovato: «Si è presentato sul mio balcone a Pedemonte – ha spiegato in un post su Facebook – è molto socievole, tanto che mio marito l’ha preso in braccio. Ha un laccio di cuoio e un anellino azzurro a una zampa, lo sto consegnando all’Enpa».
Sia l'anello sia il laccio di cuoio lasciano pensare che il barbagianni non vivesse libero, ma in cattività. Da chiarire se in un rifugio, o in un'abitazione privata. Intanto è stato preso in carico dalla guardia zoofila genovese Gian Lorenzo Termanini, che si trovava nella stessa zona per soccorrere un cinghiale ferito: «Questo bellissimo barbagianni è stato rinvenuto alle ore 21 circa – ha confermato a Kodami – è anellato, domenica mattina andrà consegnato al Cras di Campomorone». Termanini ha quindi invitato chiunque abbia informazioni a contattarlo (qui i suoi recapiti).
Barbagianni, l'identikit e perché proteggerli
I barbagianni sono rapaci notturni vivono a stretto contatto con l'uomo e nidificano solitamente di solito in cavità di edifici storici o in ambienti rurali come cascine e fienili: non è un caso che in inglese i barbagianni si chiamino “barn owl”, gufi dei fienili. Sono riconoscibili immediatamente per il disco facciale a forma di cuore, il becco che assomiglia quasi a un naso e il piumaggio bianco o comunque molto chiaro (che caratterizza soprattuto la specie diffusa in Europa, il Tyto alba alba).
I barbagianni sono predatori silenziosissimie straordinari, e si nutrono principalmente di piccoli mammiferi, in particolare topi e talpe in natura. Tenerli in cattività significa dovergli fornire questo tipo di alimentazione. Sono per questo straordinari alleati per tenere sotto controllo la popolazione di topi in ambiente rurale: ogni anno una coppia di barbagianni può arrivare a mangiare fino a 1300 roditori, che possono arrivare addirittura a 3000 durante la stagione riproduttiva.
Questi rapaci sono monogami, tendono a mantenere lo stesso partner per tutta la vita e ne cercano un altro solo se il primo muore. Una traccia che indica con certezza la loro presenza in una determinata zona delle borre, palline composte da ossicini e piume che rigurgitano dopo essersi nutriti.
Spesso vengono recuperati per scontri contro auto, vetri o line elettriche ad alta tensione, per ferite da arma da fuoco o per avvelenamento da topicida. Che viene usato per sterminare i topi, la loro principale fonte di alimentazione.