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31 Maggio 2024
15:38

Centinaia di scimmie urlatrici stanno morendo in Messico a causa delle alte temperature

Sono centinaia le scimmie urlatrici morte in Messico in poco più di 20 giorni a causa delle alte temperature, e il numero non fa che aumentare. Gli attivisti hanno dato il via alle operazioni di salvataggio dei piccoli rimasti orfani, con l'obiettivo di riportarli in natura.

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Fonte: Conservación de la Biodiversidad del Usumacinta

Sono centinaia le scimmie urlatrici morte in Messico in poco più di 20 giorni a causa delle alte temperature, e il numero non fa che aumentare. Una strage che rischia di compromettere la sopravvivenza della popolazione e che ha spinto i residenti degli insediamenti circostanti a salvarne alcune, portandole alle cliniche veterinarie del posto.

La moria si sta verificando nello stato messicano di Tabasco, dove nelle ultime settimane sono state registrate temperature anomale fino a 50 gradi. Le autorità locali non hanno ancora fornito dati precisi sui decessi delle scimmie, le stime al momento vanno dagli 80 ai 160 individui periti a causa dell'ondata di calore. Un fenomeno che da marzo ha causato la morte anche di 26 persone.

Le modalità descritte dai residenti dei municipi di Tabasco interessati dalla sistematica moria delle scimmie sono sempre le stesse: gli animali cadono esausti dagli alberi senza motivo apparente se non la temperatura insolitamente alta. Ad essere colpiti sono gli individui di Alouatta pigra, una specie diffusa prevalentemente nel Messico sud-orientale. Pur essendo tra le scimmie urlatrici più grandi si tratta di primati dalle dimensioni contenute: un metro e mezzo di lunghezza, coda compresa, per 12 chili di peso.

I più colpiti sono i giovani, ma come denuncia la ong Conservación de la Biodiversidad del Usumacinta, tra le prime a denunciare la situazione, anche la popolazione adulta è fortemente colpita, con molte madri che sono morte lasciando orfani i loro piccoli: «Questi ultimi – spiegano – necessitano di alimentazione artificiale o assistito con l'obiettivo di riabilitarli in modo che possano tornare nel loro habitat entro 2 anni».

Una settimana fa gli attivisti avevano pubblicato sulle pagine social dell'organizzazione i primi video delle scimmie che giacevano inerti a terra in mezzo alla foresta e di altre che venivano curate con bottiglie d'acqua.

La situazione è monitorata dalle autorità nazionali, dopo l'intervento diretto del presidente messicano Andrés Manuel López Obrador, originario proprio di Tabasco, anche il ministero dell'Ambiente ha dichiarato in una nota che le cause della moria potrebbero essere dovute non solo a «colpi di calore, disidratazione, malnutrizione», ma anche «all'irrorazione di prodotti agrochimici tossici sulle colture».

Giornalista per formazione e attivista per indole. Lavoro da sempre nella comunicazione digitale con incursioni nel mondo della carta stampata, dove mi sono occupata regolarmente di salute ambientale e innovazione. Leggo molto, possibilmente all’aria aperta, e appena posso mi cimento in percorsi di trekking nella natura. Nella filosofia di Kodami ho ritrovato i miei valori e un approccio consapevole ma agile ai problemi del mondo.
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