Centinaia di giovani rondoni stanno letteralmente piovendo dal cielo a Siviglia e Córdoba, in Spagna, a causa della recente ondata di calore estremo. Sono infatti quasi 400 gli uccelli recuperati solamente nello scorso fine settimana al Centro di Recupero per Animali Selvatici di Siviglia. Veterinari, volontari e associazione stanno cercando di salvare quanti più rondoni possibile, ma molti vengono ritrovati in strada già morti a causa delle temperature estreme.
In questi giorni, in diverse regioni del Sud della Spagna sono state infatti toccate temperature record con massime fino a 43 gradi. I rondoni nidificano in cavità di edifici come sottotetti e tegole che si scaldano fino a diventare inabitabili, per cui si lanciano per evitare letteralmente di essere cotti, anche se non sono ancora pronti per volare. I recuperi sono però quasi fuori controllo, secondo i dati registrati dal CRAS, negli ultimi cinque mesi e mezzo il numero di rondoni arrivati al centro è raddoppiato rispetto al 2021 e solamente martedì 14 giugno ben 70 sono arrivati contemporaneamente.
Il lavoro delle associazioni come Ecourbe o SOS Vencejos consiste in particolare nel cercare di recuperare quanti più uccelli possibile e permettere loro di riprendersi consegnandoli ai CRAS, tuttavia molti muoiono sul colpo o nel giro di poche ore. Un fenomeno del genere si era già verifica lo scorso anno anche in Italia, in Sicilia, con i centri di recupero che arrivarono letteralmente al collasso. A essere colpiti sono soprattutto rondoni comuni (Apus apus), una delle tre specie più diffuse in Europa e quella che più frequentemente si riproduce nei centri urbani.
Originariamente questi uccelli costruivano i loro nidi nelle cavità degli alberi e delle rocce, ma la sempre più scarsa disponibilità di queste e la continua espansione delle città li ha spinti a trasferirsi nell'ecosistema urbano. Le popolazioni in tutto il mondo erano già state messe in difficoltà dalla sempre più scarsa disponibilità di fori e cavità dove nidificare, ridotti sempre più da restauri e architetture poco amiche della biodiversità.
Come accade spesso anche in Italia, l'emergenza in Spagna sta mettendo a nudo inoltre tutte le difficoltà e le scarse risorse dei centri di recupero. Anche a Siviglia è tutto nelle mani dei volontari, che si stanno letteralmente portando a casa i rondoni per poterli salvare. Attraverso Instagram l'associazione SOS Vencejo ha perciò attaccato le istituzioni, denunciando la preoccupante carenza di fondi e personale dei CRAS pubblici.
«Specie protetta? Protetta da chi? Siamo abbandonati dalle istituzioni, costrette per legge a proteggere le loro colonie e ad investire nelle loro cure» conclude polemicamente il post di SOS Vencejo.