Nelle ultime settimane centinaia di pinguini blu minori sono stati trovati morti lungo le coste settentrionali della Nuova Zelanda. Una vera e propria strage iniziata diversi mesi fa e che sembra non volersi arrestare. Ricercatori e conservazionisti stanno cercando di stimarne l'entità, ma è molto difficile considerando che la maggior parte dei corpi non viene ritrovata. Secondo il Department of Conservation il numero di uccelli morti, a partire solamente da maggio, potrebbe però aggirarsi tra i 500 o addirittura 1000 esemplari.
Studiosi e istituzioni allarmati stanno provando a capire quale potrebbe essere la causa dietro questa moria di massa e l'indiziato numero uno, al momento, è il cambiamento climatico. Dall'inizio dell'anno sono state infatti effettuate numerose necroscopie, soprattutto per scongiurare l'eventuale diffusione di pericolosi nuovi virus e malattie, ma la conclusione è stata piuttosto inequivocabile: i pinguini stanno morendo di fame.
La maggior parte degli uccelli erano denutriti e magri, completamente privi o quasi di tessuto adiposo addominale. La causa della morte che li ha portati poi a spiaggiarsi è perciò chiara, non riescono più a trovare cibo. Di solito i piccoli pinguini blu (Eudyptula minor) cacciano acciughe e sardine tuffandosi anche fino a 30 metri di profondità ma un'ondata di caldo anomalo, unito al fenomeno climatico conosciuto come La Niña, ha reso molto più complicato per i pinguini riuscire a trovare da mangiare.
Secondo gli esperti, l'aumento della temperatura dell'acqua sta spingendo i pesci verso acque più fredde e profonde, dove i pinguini non riescono ad arrivare. Dalle analisi condotte dal National Institute of Water and Atmospheric Research, è emerso infatti che il 2021 è stato l'anno più caldo mai registrato in Nuova Zelanda, con temperature medie superiori al normale di 0,5 e 1,2 gradi Celsius. Sono però sei anni di fila che la Nuova Zelanda continua a battere il record per le temperature medie più alte mai registrate.
Per i kororā, come vengono chiamati in lingua Māori questi pinguini, le cose si stanno mettendo molto male e, purtroppo, non è nemmeno la prima volta che accade. In passato sono già avvenute preoccupanti morie di massa e intense fluttuazioni demografiche della popolazione. Forti tempeste, ondate di caldo o eventi meteorologici estremi possono portare a decine o centinaia di uccelli a spiaggiarsi. È successo più volte negli ultimi decenni, ma a causa dei cambiamenti climatici questi eventi stanno accadendo con maggiore frequenza.
Considerando che gli effetti della crisi climatica non si arresteranno di certo nel breve periodo, per il pinguino più piccolo del mondo riuscire a sopravvivere sarà davvero dura. Secondo gli esperti tra le acqua più fredde, a Sud, le popolazioni sono per il momento ancora in salute. Nonostante ciò, per quelli che però vivono a Nord, dove gli effetti dell'aumento delle temperature saranno sempre maggiori, le cose potrebbero peggiorare fino a portare alla completa sparizione della popolazione.