In Svezia da qualche anno c'è un'associazione di pesca sportiva, Sportfiskarna, che ha deciso di fare la sua parte per risolvere uno dei problemi più comuni del periodo successivo alle feste: conservare o riciclare gli addobbi natalizi. Molte famiglie infatti per dicembre acquistano alberi e ghirlande senza poi avere idea di cosa farne, una volta giunti l'anno nuovo, con il rischio che buona parte di loro li smaltisca malamente, provocando ulteriori danni alla natura. I dirigenti di Sportfiskarna hanno invece deciso, a partire dal 2016, di seguire l'esempio virtuoso di alcune comunità statunitensi raccogliendo alberi destinati al macero o alla raccolta dei rifiuti per usarli in opere di riqualificazione ambientale.
Come afferma Malin Kjellin, l'ideatore di questa iniziativa, gli alberi sempreverdi che non sono stati irrorati con i pesticidi vengono gettati nelle acque glaciali del mare di Stoccolma, per fornire un habitat accogliente alla vita marina, mentre gli alberi senza certificati o che sono stati trattati chimicamente vengono distribuiti in tutto il Paese, per essere piantati nei giardini privati o convertiti in energia.
Questa idea ha ricevuto il plauso sia del governo svedese che delle stesse associazioni ambientaliste che si sono complimentate con Kjellin per contribuire attivamente a risolvere i problemi causati dal consumismo natalizio che spinge molte persone a non smaltire correttamente gli alberi, lasciandoli spesso nelle campagne o nelle strade.
Per limitare ulteriormente i danni ambientali provocati da questo mercato, quest'anno Sportfiskarna ha anche invitato i propri iscritti ad affittare alberi piuttosto che ad acquistarli. Gli alberi in affitto infatti presentano ancora le radici, possono essere utilizzati per diversi anni e alla conclusione delle feste vengono ripiantati o riportati nei vivai specializzati, azzerando così i costi ecologici legati alla produzione di nuovi alberi e al loro smaltimento.
Ogni anno in tutto il mondo vengono prodotti e smaltiti centinaia di milioni di abeti di Natale che hanno un pesante costo ecologico e spesso muoiono poco dopo le Feste. In Italia, secondo le stime di Coldiretti, ogni anno sono 13,7 milioni gli alberi venduti tra novembre e dicembre, mentre solo nella costa est degli Stati Uniti sono 25 milioni gli alberi venduti.
«A differenza di quanto possa sembrare, gettare gli alberi a mare non è una forma di inquinamento», assicura Kjellin insieme agli ambientalisti. Tempo fa, infatti, un grande numero di vegetali finiva nel mar Baltico e nelle profondità di altri mari polari a seguito dello sradicamento dovuto dall'azione delle tempeste, dal movimento delle calotte glaciali e dall'azione dei fiumi. Questo materiale finiva a largo e sprofondando sotto il livello del mare fungeva da nursery per i pesci visto che in mezzo ai rami un gran numero di specie deponeva le uova.
Con la cementificazione delle coste scandinave e il surriscaldamento climatico, che ha ridotto il quantitativo di materiale vegetale che arriva sul fondale tramite i ghiacciai e i fiumi, i pesci e molti altri organismi hanno cominciato però a soffrire l'alterazione del loro habitat in cui potevano riprodursi in tranquillità.
Andando a gettare gli alberi di Natale, ma anche le ghirlande di vischio e altri addobbi vegetali che non siano entrati in contatto con vernici o sostanze tossiche, Kjellin insieme ai suoi collaboratori ha cominciato così a recuperare parte di questi ecosistemi marini, contribuendo ad abbassare l'impatto ambientale delle Feste. In questo modo dal 2016 Sportfiskarna è riuscita a far immergere circa 1.000 esemplari di abeti rossi (Picea abies) nei mari di Stoccolma, oltre a salvare centinaia di altri esemplari distribuiti in vari giardini.
I video degli alberi sommersi che sono stati girati negli anni passati tra l'altro hanno già dimostrato che questa azione è efficace. Gli abeti sopravvivono a lungo sotto l'acqua grazie alle temperature estremamente basse e alla salinità ridotta. E nei video è possibile vedere diverse larve di pesci muoversi tra i rami. Per questa ragione per Natale gli iscritti all'associazione sportiva si scambiano gli auguri di buon anno inviandosi questi video. I pesci che nascono fra i rami di questi alberi sono inoltre molto importanti anche per la sopravvivenza dei cetacei. I delfini del mar Baltico e del mare del Nord infatti si nutrono di questi pesci, nati sotto la buona stella dell'ecologismo.
Tra i più entusiasti sostenitori di questa iniziativa c'è Yvonne Blomback, collaboratore del WWF di Stoccolma e appassionato di biologia marina. Secondo lui i pesci che sono stati osservati attorno gli abeti sommersi sono molto importanti per l'ecosistema e fanno parte di una catena alimentare che aiuta a tenere sotto controllo le alghe, che in genere possono causare molti danni in un mare così chiuso come il Baltico.
Gli esperti ovviamente ribadiscono che questa soluzione è efficace solo in determinati contesti, come quelli scandinavi. Cominciare a gettare gli alberi di Natale naturali nei pressi delle coste del mediterraneo o nei laghi interni potrebbe infatti rivelarsi controproducente, se non dannoso, visto che non tutti gli ecosistemi sono attrezzati per riutilizzare questo materiale. Bisogna poi anche ricordare che Picea abies non è presente in tutto il territorio europeo (o statunitense) e che "gettare" in natura un'albero che risulta alla fine una specie aliena non è proprio una scelta intelligente da fare, se si vogliono salvaguardare le specie locali e la biodiversità.
Questa soluzione può dimostrarsi efficace solo sotto la guida e il monitoraggio di personale preparato e con lo smaltimento di un numero ridotto di abeti. Per lo stesso mar Baltico è infatti impensabile far smaltire alla natura decine di migliaia di abeti ogni anno buttandoli fra i fondali, anche perché questo materiale viene lentamente demolito da altri organismi che hanno necessità di un po' di tempo per compiere il loro lavoro.
In Italia esistono altre soluzioni per smaltire gli addobbi natalizi. In primis la raccolta porta a porta dei rifiuti. Diverse agenzie di raccolta dei rifiuti infatti dopo le feste organizzano delle raccolte speciali, che permettono a tutti i cittadini di disfarsi degli alberi naturali, in modo ecologico ed economico. Per quanto riguarda invece gli alberi di plastica devono essere smaltiti nell'indifferenziato o nella plastica, a secondo del vostro comune. Vi consigliamo quindi di rivolgervi ai vostri centri comunali di raccolta per chiarire eventuali dubbi.