Originarie dell’America del Sud e Centrale, hanno trovato un habitat perfetto anche nel milanese, precisamente nel cuore della provincia di Lecco, in Lombardia, all’interno del piccolo borgo di Garlate. Qui le nutrie, tutte sterilizzate sia maschi che femmine, vivono in una colonia censita e monitorata.
«Abbiamo partecipato e aderito a un progetto di sterilizzazione nel 2021 grazie a una convenzione stipulata con l’Associazione Progeco-Ambiente & Natura O.d.V. di Buccinasco – spiega a Kodami la consigliera comunale Maria Grazia Maggi – Quindi abbiamo iniziato a monitorare tutta la sponda del nostro lago, abbiamo cercato di capire dove fossero le colonie e una volta identificati i luoghi dove le nutrie avevano sistemato la loro casa, abbiamo iniziato ad avvicinarle con del cibo di modo che si abituassero a noi. Una volta avuta la loro fiducia, abbiamo cominciato la cattura».
Finora il Comune è riuscito a sterilizzare una ventina di soggetti: «La colonia dallo scorso giugno possiamo affermare che si è chiusa. Certo, è difficile dire se siano solo ed esclusivamente quelle censite le nutrie presenti sul nostro territorio, il bacino del lago è grande quindi potrebbero arrivare magari da altri paesi. Solitamente però le nutrie vivono in comunità chiuse, non permettono ad altri esemplari fuori dalla loro cerchia di entrare».
Per la cattura i volontari sono stati formati e istruiti su come comportarsi con il roditore: «Come sappiamo tutti gli animali selvatici sono di proprietà dello Stato e sono quindi sotto tutela e il privato, che sia anche un veterinario, non può decidere di prenderne uno e portarlo via. Anche per sterilizzarli ci vogliono dei permessi speciali che vengono rilasciati in circostanze particolari. Per cui le nutrie sono state prese e portate da veterinari specializzati e poi sono state tenute sotto osservazione post operazione, cinque giorni le femmine, tre i maschi. A quel punto, sono state tutte rimesse in libertà dove vivevano prima di essere catturate».
L’osservazione sta proseguendo e durerà per tre anni: «Il progetto sta cercando di approfondire la conoscenza di questo animale selvatico che è ancora poco noto. La raccolta dati verrà poi consegnata all’Associazione e loro faranno le dovute considerazioni e conclusioni».
Le nutrie a Garlate sono arrivate da cinque o sei anni. «Questi roditori non sono autoctoni, ma sono arrivati dall’Argentina in Lombardia per dare vita a una filiera di prodotti esotici e poi anche per le pellicce. Nel momento in cui la filiera non ha più reso abbastanza sono state aperte le gabbie e i roditori si sono sparsi per il territorio, evidentemente trovando un habitat confortevole nei fiumi della zona fino a giungere verso il Lago di Garlate».
Il metodo di contenimento di questi animali selvatici del Comune, che ha bandito la cattura e l’uccisione, è diventato un modello. «Diciamo che qui da noi, il processo di sterilizzazione è piuttosto facilitato dal fatto che il nostro è un bacino chiuso e quindi una volta sterilizzati gli esemplari presenti, la colonia di fatto col tempo si esaurisce».
Il Comune sta facendo anche un’opera di sensibilizzazione nei confronti dei cittadini: «Stiamo cercando di abituare le persone a guardare le nutrie nel lago come si fa con i cigni. Il rapporto deve essere lo stesso nel senso che puoi dire "come è bello", ma stop. Non si tocca. La convivenza è possibile, certo, ma deve essere basata sul massimo rispetto per un animale che comunque resta selvatico».