«La situazione è allarmante e preoccupante». Così il consigliere comunale Giuseppe Guaresi di Palermo descrive a Kodami la situazione che ha segnalato tramite i social e poi con una richiesta in via ufficiale al Sindaco per procedere d'urgenza per l'uccisione di alcuni gatti nella Borgata Acqua dei Corsari e Via Bandita che sono morti dopo aver ingerito dei bocconi avvelenati.
«Nella zona indicata dal Consigliere c’è una colonia felina formata da circa 25 membri, molti di loro mancano all’appello da settimane e altri sono stati trovati a distanza di pochi giorni l’uno dall’altro morti in seguito ad avvelenamento», spiegano i volontari che si occupano di monitorare gli individui della colonia felina che negli ultimi tempi è diventata bersaglio di un killer che ha disseminato nell'habitat dei gatti del veleno mortale.
«Il primo episodio si è verificato ai danni di un cane nei primi di ottobre, quando durante la passeggiata con il pet mate ha iniziato a manifestare un malessere conseguente all'ingerimento di sostanze velenose presenti sull’asfalto delle zone citate – spiega il Consigliere – Ho segnalato la vicenda all’amministrazione chiedendo di procedere con una pulizia di tutto il tratto di Via dei Corsari, operazione che si è resa possibile grazie all’immediata attivazione del servizio comunale e degli operatori della RAP, società che si occupa dell'igiene ambientale».
Un intervento mirato a ripulire l’area dalla presenza di altre eventuali esche potenzialmente mortali non solo per gli animali, domestici e non, che transitano quotidianamente nel tratto del territorio segnalato ma anche per le persone di passaggio.
«Quella zona, oltre ad essere frequentata dagli animali da compagnia interessa anche diverse specie selvatiche in via d’estinzione e soprattutto molti bambini che con le loro famiglie passeggiano per quelle vie. Tutto ciò è un reale pericolo a cui bisogna porre fine nell’immediato», continua Guaresi, promettendo di seguire i risvolti di questa vicenda con il supporto dei volontari che continuano a monitorare la salute degli altri gatti presenti.
«Chi avvelena gli animali commette un reato», ha specificato il Consigliere nella sua richiesta per un’ordinanza sindacale sul divieto di utilizzo di esche avvelenate indirizzata al sindaco Lagalla di Palermo. Nell'atto è specificato che «il fenomeno degli avvelenamenti è un problema di sanità e incolumità pubblica in quanto, oltre a rappresentare un rischio per gli animali domestici e selvatici, costituisce un grave pericolo per l’ambiente e per l’uomo, in particolare per le categorie più a rischio quali i bambini e visto che nel giro di poche settimane nella zona di Acqua dei Corsari e Bandita sono successi gravi casi di avvelenamento ad opera di ignoti, seminando panico tra i residenti e le associazioni animaliste, onde evitare che queste esche disseminate senza controllo possono essere raccolte anche da bambini con conseguenze drammatiche chiedo alle SS.LL. in indirizzo di predisporre un’ordinanza Sindacale al fine della tutela della salute pubblica delle persone, degli animali e dell’ambiente».
Le indagini, relative al ritrovamento dei cadaveri dei felini in strada, sono state avviate dopo la segnalazione alla Polizia municipale e, in attesa di ulteriori risvolti, Giuseppe Guaresi ha deciso di offrire parte dei suoi gettoni di presenza in qualità di consigliere a chiunque fornisca nome e cognome del soggetto che ha commesso tali crimini, invitando la popolazione a prestare maggiore attenzione in quelle zone e promettendo ai volontari di lavorare affinché il fenomeno dei maltrattamenti a danno degli animali venga arginato e del tutto eliminato.
«Sto lavorando perché nelle zone citate possano essere costruite delle vere e proprie oasi per i felini, al fine di tutelarli e garantirgli una vita quanto più sicura e dignitosa possibile, servendoci del prezioso operato dei volontari animalisti di Palermo», conclude il Consigliere.
Di recente a Bari e prima ancora a Bovino, nel foggiano, si sono verificati diversi casi di avvelenamento, sempre a danno di alcuni gatti delle colonie feline. Il portale nazionale sugli avvelenamenti dolosi degli animali segnala come un dato preoccupante sia rappresentato «dall’esiguo numero di persone indagate o condannate per aver disperso esche o bocconi avvelenati nell’ambiente, rispetto all’imponente dimensione del fenomeno: ciò probabilmente deriva da una ancora insufficiente attività repressiva e preventiva da parte degli organi di Polizia Giudiziaria. Le indagini su questi casi sono oggettivamente difficili ma il progresso tecnologico e l’auspicato approccio criminalistico al fenomeno sicuramente potranno produrre maggiori successi nella repressione e prevenzione di questo incivile fenomeno».