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2 Giugno 2023
17:57

«C’è un boa nel mio giardino» ma è una biscia d’acqua

L'esperto Andrea Lunerti ha identificato il rettile confermando che si tratta di una natrice dal collare, non velenosa. E mette in guardia: non farsi prendere il panico, e neppure cercare di stanare questi rettili, ma lasciare che trovino la strada per la libertà da soli.

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«C’è un boa nel mio giardino»: la segnalazione è arrivata da via Vallombrosa, strada che sorge tra i quartieri di Montemario e della Camilluccia, a poca distanza dalla riserva naturale dell’Insugherata, zona Roma Nord. Il video, condiviso sui social, ha iniziato a rimbalzare di chat in chat sollevando decine di ipotesi e suscitando anche un po’ di allarme. Infondato, perché i controlli da parte dei Carabinieri forestali e dell’esperto Andrea Lunerti hanno confermato che si trattava di una natrice, nota anche come biscia dal collare. Un rettile non velenoso e che non attacca né morde l’uomo a meno di non sentirsi minacciato, per difendersi, esattamente come accade per la stragrande maggioranza della fauna selvatica.

La segnalazione della donna, che quando ha notato la biscia era a casa con i due figli, è arrivata sia ai Carabinieri forestali sia all’esperto Andrea Lunerti, che ha confermato che il rettile presente nel giardino era effettivamente una natrice, tranquillizzando madre e figli: «In queste ultime settimane mi stanno arrivando decine di segnalazioni relativi a serpenti in giardini e terreni privati – spiega a Kodami Lunerti – La cosa fondamentale in queste situazioni è non farsi prendere dal panico. La natrice, così come il biacco, non è velenosa, ma è bene ricordare che non è comunque del tutto innocua: può mordere, e il morso può rivelarsi pericoloso perché le bocche dei rettili possono essere serbatoi per batteri, virus e parassiti trasmissibili all'essere umano».

Il consiglio è quindi sempre quello di rivolgersi a un esperto in caso di avvistamenti: «Spesso le persone provano a risolvere queste situazioni da sole – prosegue Lunerti – magari cercando di tirare fuori i rettili dalle tane o dai buchi in cui si sono rifugiati o, peggio ancora, provando a ucciderli. Se è una situazione in cui non riescono a riguadagnare la libertà da soli va interpellato un esperto».

Non è la prima volta che Lunerti interviene per recuperare rettili segnalati appunto in giardini e terreni privati di Roma, e nella maggioranza dei casi si tratta di biacchi o bisce. In alcuni, però, ha effettivamente individuato specie più pericolose: a inizio maggio in zona Porta di Roma, periferia nord est della Capitale, i proprietari di un appartamento con giardino hanno sentito abbaiare incessantemente il cane e hanno notato che ad allarmarlo era un rettile identificato poi in una vipera. L’esperto lo ha recuperato in sicurezza e liberato in un’area del parco del Veio: ««Non spaventiamoci ogni volta che vediamo un serpente – mette in guardia Lunerti – le vipere sono comunque molto rare vicino ai centri abitati, tre su Roma in più di tre anni, e soprattutto non tentiamo di ucciderle. Le statistiche ci dicono che la maggior parte dei morsi all'uomo avvengono durante i tentativi di uccisione del serpente da parte di quest'ultimo».

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Andrea Barsanti
Giornalista
Sono nata in Liguria nel 1984, da qualche anno vivo a Roma. Giornalista dal 2012, grazie a Kodami l'amore per gli animali è diventato un lavoro attraverso cui provo a fare la differenza. A ricordarmelo anche Supplì, il gatto con cui condivido la vita. Nel tempo libero tanti libri, qualche viaggio e una continua scoperta di ciò che mi circonda.
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