Si chiama Korona Klaudius l’ennesimo cavallo a morire durante una competizione in questa estate in cui le temperature, in molte regioni italiane, sfiorano i 40 gradi.
Korona Klaudius aveva 18 anni ed è morto domenica 24 luglio, al termine di una gara di salto a ostacoli disputata ad Abbasanta, in provincia di Oristano, alle 13 di una giornata rovente. Si è accasciato al suolo nel box, stremato dal caldo e stroncato da un infarto, dopo avere gareggiato – nonostante l'età avanzata – in una competizione che si è tenuta nonostante le allerte meteo diramante proprio alla luce dei rischi rappresentati dalle ondate di calore sopra la media.
A organizzare la gara di salto a ostacoli è stata la Federazione Italiana Sport Equestri (Fise): «Fise e Regione Sardegna avrebbero potuto e dovuto imporre uno stop a qualsiasi concorso e manifestazione fino al cessare dell’ondata di caldo – sottolinea Sonny Richichi, presidente dell’Italian Horse Protection Onlus – Stessa cosa avrebbe potuto fare il comitato Fise Sardegna. Ma nessuno di questi organi ha agito. Gli stessi proprietari, detentori, fantini avrebbero potuto liberamente decidere di non sottoporre i propri animali all’eccessivo sforzo e all’eccessivo rischio dato da una competizione oltremodo stressante e faticosa, considerate le altissime temperature e il caldo percepito. Quello che è successo non può essere archiviato come una fatalità».
Già il 22 luglio l’associazione aveva protestato contro la Fise per avere organizzato numerosi concorsi ippici in diverse località italiane segnalate come territori in allerta meteo per l’ondata anomala di caldo: «Le gare in programma sono state svolte comunque, senza alcun accorgimento per il benessere dei cavalli, neanche cercando di evitare le ore più calde della giornata – prosegue Richichi -. Nello specifico, il concorso di salto ostacoli denominato ‘A1 + Tappa Trofeo dei nuraghi – Ambassador', in programma dal 21 al 24 luglio ad Abbasanta presso l’Azienda Tanca Regia, era organizzato sotto l’egida Fise Federazione Italiana Sport Equestri (membro del CONI), da Fise Sardegna e dall’agenzia Agris della Regione Sardegna».
L’associazione ha presentato un esposto in procura per chiedere di indagare sulla morte del cavallo e di accertare ogni eventuale responsabilità, «di chi ha organizzato, di chi ha partecipato, di chi avrebbe dovuto vigilare sulla tutela degli animali». Anche l'associazione Horse Angels ha annunciato l'intenzione di presentare denuncia per quanto accaduto, e per chiedere che le competizioni ippiche vengano quantomeno bloccate in periodi in cui il caldo mette a dura prova la sopravvivenza degli animali anche in condizioni non di sforzo.
Korona Klaudius è il terzo cavallo a morire durante una competizione in un mese. Prima di lui altri due cavalli, molto giovani, sono morti sulla pista dell’ippodromo di Cesena: Dream Stecca, cavalla di tre anni, è morta mentre percorreva il tracciato lo scorso 15 luglio, appena due settimane dopo la morte di un’altra cavalla, Carabela, deceduta durante la gara del 29 giugno. Due episodi molto ravvicinati che riaccendono la polemica sullo sfruttamento degli animali per gare e corse, e sulle conseguenze pesantissime – a volte fatali, come in questi casi – che questi sforzi fisici hanno sul loro benessere e sulla loro salute.