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31 Gennaio 2023
11:07

Cavallina selvaggia dell’Aveto uccisa da due colpi di fucile, morto anche uno stallone finito in un fosso

Una cavallina selvaggia è stata uccisa da due colpi di fucile e un cavallo adulto è morto dopo essere finito in un fosso. Incidente o gesto intenzionale? Le carcasse sono state trasportate all'Istituto zooprofilattico di Torino per le autopsie.

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Non sono ancora chiari i contorni del tragico incidente che domenica sera ha portato alla morte di due cavalli selvaggi dell'Aveto, una popolazione di equini inselvatichiti che vive in Liguria ma conosciuta in Italia e nel mondo per la loro rarità e bellezza. Certo è che una cavallina è stata uccisa da due colpi di fucile e un cavallo adulto è morto dopo essere finito in un fosso.

Le prime segnalazioni sono arrivate nel primo pomeriggio, diversi escursionisti hanno riportato al 112 di aver visto un cavallo in una scarpata e una puledra ferma sul ciglio della strada, tra la località La Squazza e il passo della Forcella, nel Comune di Borzonasca. Per primi sono intervenuti i Vigili del Fuoco ma, secondo i testimoni, non avrebbero avuto i mezzi idonei per imbragare e issare il cavallo che, nel frattempo, spaventato sarebbe caduto più a valle morendo probabilmente d'infarto. Nessuna iniziativa sarebbe stata intrapresa nemmeno per la giovane femmina lasciata ferita sulla Statale 586.

Le chiamate ai soccorsi sono continuate ma nessuno si è mosso, l'allarme ha raggiunto anche l'associazione Rewild Liguria odv, che da anni si occupa della popolazione di cavalli selvaggi dell'Aveto. Sono così partiti tre volontari e, visto che non si prospettava nessun intervento dal 112, la Asl 4 in accordo con il Comune, ha autorizzato l'intervento di un veterinario libero professionista.

«Sono stata chiamata alle 19.30 circa e sono arrivata sul posto alle 21 – racconta a Kodami la dottoressa Elisa Canepa – e ho trovato un cavallo maschio già deceduto e una cavallina che era in stato di shock. Durante la visita clinica mi sono accorta che aveva due fori di proiettile, uno sul torace e uno nel petto, le sue condizioni erano terminali e ho dovuto praticarle l'eutanasia».

Grazie ai censimenti dell'associazione Rewild la cavallina è stata identificata: si chiamava Cristal ed era nata nel 2020 da una cavalla, denominata Selvaggia, nota dai primi anni di censimento. Domenica a Borzonasca c'era una battuta di caccia al cinghiale, non si sa ancora se la morte dei due esemplari sia stato un incidente, il cacciatore potrebbe aver scambiato la cavallina per un ungulato, o se si sia trattato di un gesto intenzionale. Da anni la popolazione dei cavalli selvaggi dell'Aveto è al centro di una controversa vicenda tra l'associazione che se ne occupa, una parte dei residenti che non apprezza la presenza di questi equini sul territorio e la Regione che di fatto non ha ancora ricosciuto agli animali in questione lo stato di popolazione inselvatichita. Nel luglio del 2020 era già stato firmata all'unanimità dal Consiglio Regionale della Liguria un ordine del giorno per la tutela dei cavalli dell'Aveto e poi il nulla di fatto. Lo scorso ottobre, poi, sette cavalli erano stati catturati, messi in un camion e chiusi in un recente. Solo dopo l'intervento di onlus e animalisti erano stati liberati nuovamente sul territorio.

«L'episodio si commenta da sé – aggiunge la veterinaria intervenuta sul posto – Personalmente non ho potuto verificare se anche lo stallone avesse dei fori da proiettile su entrambi i lati, il Comune rimuoverà il corpo e solo a quel punto si scoprirà se anche lui è morto per un colpo d'arma da fuoco».

Nella giornata di lunedì i due cadaveri sono stati effettivamente prelevati ma dal Comune di Borzonasca non sono trapelate, finora, altre informazioni. Si sa che i corpi saranno trasportati all'Istituto zooprofilattico di Torino e che è stata richiesta l'autopsia.

«Non abbiamo più parole», è il commento di Evelina Isola la "custode" dei cavalli insevaltichiti dell'Aveto che ha poi raccontato dettagliatamente quanto accaduto domenica: «A partire dalle 15:30 del 29 gennaio 2023, abbiamo ricevuto diverse segnalazioni di un cavallo morto in una scarpata e di una giovane femmina ferma sul ciglio della strada, tra la località La Squazza e il passo delle Forcella, nel Comune di Borzonasca.In un primo momento, alle 16 circa, sono intervenuti i Vigili del Fuoco che hanno lasciato la cavalla viva in loco, senza capire che fosse ferita. Essendo privi di mezzi lasciano invece il maschio già morto nella scarpata. Continuano a passare e a fermarsi persone e ci arrivano altre segnalazioni. Diversi chiamano il 112 e tutti riferiscono che non arrivano soccorsi. Anche noi chiamiamo il 112 e ci dicono che il servizio veterinario avrebbe richiamato. Ma nessuno richiama, così come nessuno ha mai richiamato gli altri testimoni presenti. Partono quindi tre nostri volontari e, visto che non si prospettava nessun intervento dal 112, sentita la Asl4 che ha sentito il Comune, si è autorizzato l'intervento di un veterinario libero professionista. La veterinaria, accertato che la cavallina era stata ferita da un'arma da fuoco, non può fare altro che praticare l'eutanasia. Purtroppo a causa del buio e dell'impervietà non è riuscita a verificare che sul maschio ci fossero ferite da arma da fuoco. Su questo è stata richiesta una autopsia. Ecco il triste epilogo di una storia già vista».

Kodami aveva partecipato ad una escursione organizzata dalla comunità di naturalisti ed esperti in turismo ecosostenibile "I Cavalli Selvaggi dell'Aveto – Wild Horsewatching". Accompagnati proprio dalla divulgatrice scientifica Evelina Isola, eravamo andati alla scoperta della popolazione di cavalli selvatici ligure conosciuta in Italia e nel mondo.

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Annissa Defilippi
Giornalista
Racconto storie di umani e animali perché ogni individuo possa sentirsi compreso e inserito nella società di cui fa parte a pieno diritto. Scrivo articoli e realizzo video mettendomi in ascolto dei protagonisti; nascono così relazioni che, grazie a Kodami, possono continuare a vivere.
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