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19 Luglio 2023
17:02

Cavalli e macachi maltrattati sul set del Gladiatore 2: la PETA contro Ridley Scott

La PETA ha scritto una lettera a Ridley Scott lamentando veri e propri maltrattamenti sui cavalli e i macachi impiegati per le riprese del sequel del Gladiatore, a Malta. L'associazione animalista ha chiesto al regista «di cancellare immediatamente tutte le scene con animali vivi».

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La PETA contro il "Gladiatore 2" per come sono trattati gli animali sul set del sequel diretto da Ridley Scott. L'associazione animalista ha scritto al regista una lettera pubblicata dal sito Tmz lamentando maltrattamenti su cavalli e macachi impiegati per le riprese a Malta: PETA e Animal Liberation Malta, secondo quanto hanno reso noto, sono state sollecitate da informatori anonimi che hanno descritto pratiche non idonee al benessere animale durante le riprese.

Queste fonti hanno riportato diversi casi tra cui quello di un cavallo collassato, presumibilmente a causa del caldo e in generale hanno sottolineato che gli animali vengono appunto esposti a temperature troppo elevate e talvolta costretti a stare alla luce diretta del sole durante e tra le riprese. Una condizione per nulla adatta alla specie che predilige luoghi naturalmente ombrosi, così come del resto non è certo un ambiente azzeccato il set cinematografico dove rumori, luci, suoni e persone sconosciute possono creare forti stress e disagi. «Le industrie cinematografiche e televisive hanno un passato pieno di cavalli feriti sul set e persino di morti – scrivono gli animalisti auspicando che – "Gladiator 2″ eviti di aggiungere un'altra morte a quella lista».

Oltre alla preoccupazione per i cavalli, però, se ne aggiunge anche un'altra: quella per i macachi. Secondo le due associazioni questi animali «possono essere imprevedibili e potrebbero risolvere i problemi di stress con l'aggressività, attaccando e mordendo gli umani. I loro denti sono affilati, le loro mascelle forti e i loro morsi spesso comportano conseguenze gravi perché sono portatori del virus dell'herpes B, che può essere mortale per l'uomo e quindi tenerli in cattività comporta anche rischi per la salute pubblica».

La lettera si chiude chiedendo al regista «di cancellare immediatamente tutte le scene in cui vengono impiegati animali vivi» e di rispondere alle contestazioni fatte. Secondo quanto riportato da TMZ la richiesta è stata inviata anche alle star principali del sequel, gli attori Pedro Pascal e Denzel Washington e a tutti gli altri attori presenti nel film. Al momento, però, nessuno ha risposto.

Il disagio provocato agli animali impiegati nei film è un problema di grande preoccupazione per molti attivisti per i diritti degli animali: come ricorda appunto la PETA nella sua lettera nel passato sono stati segnalati numerosi casi di animali sul set sottoposti a condizioni di vita inadeguate, abusi, stress, lesioni e morte.

Negli ultimi anni sono stati compiuti sforzi per migliorare la tutela animale in questo ambito: organizzazioni come l'American Humane Association (AHA) hanno sviluppato linee guida e standard per garantirne il benessere durante le riprese e in alcuni paesi sono state introdotte leggi o regolamenti per proteggerli in maniera sempre più rigorosa.

Tuttavia, nonostante l’impegno, gli animalisti non ritengono che sia stato fatto ancora abbastanza e quindi continuano a battersi per l'adozione di standard sempre più esigenti, per una supervisione indipendente delle riprese che coinvolgono animali e per la promozione di alternative come l'uso di effetti speciali o animazioni per evitarne l'uso diretto.

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Simona Sirianni
Giornalista
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