Una corsa sfrenata e pericolosa per le persone e soprattutto per i cavalli: è l'Ardia, la celebrazione in onore di San Costantino che si tiene ogni anno a Sedilo, piccolo Comune della Sardegna. Durante una manifestazione che unisce liturgia sacra e festa popolare, i cavalli vengono lanciati a tutta velocità insieme ai loro fantini lungo il percorso che conduce al Santuario di San Costantino.
Quest'anno però l'evento si è distinto per il drammatico bilancio dei feriti, sia tra le persone che tra i cavalli. La caduta proprio all'inizio della gara di sabato 6 luglio è stata tanto rovinosa da determinare il prosieguo con velocità più simile a quella di una processione che di una corsa, anche a causa dell'assenza di mezzi di soccorso sul luogo, già impegnati con i fantini rimasti a terra.
Secondo le prime ricostruzioni, sarebbero 11 i fantini coinvolti nella caduta, sei quelli feriti. Tra le persone che hanno riportato danni c'è anche un addetto al servizio di sicurezza, mentre per un'altra persona è stato necessario il trasporto con l'elisoccorso.
Nulla invece è stato reso noto circa le condizioni dei cavalli. «Almeno uno però risulta dai video chiaramente azzoppato – fa spere l'associazione di tutela degli equidi Horse Angel's – È ora di finirla con manifestazioni popolari di corse con i cavalli in violazione delle più elementari regole di sicurezza in barba alla ordinanza nazionale e di emanare un decreto che punisca in solido anche i sindaci che autorizzano manifestazioni azzoppa cavalli e azzoppa fantini».
Proprio in Sardegna il cavallo ha un ruolo centrale in molte feste tradizionali, come Palii, Ardie, Satriglie e Pariglia. Negli an@ni non sono mancate però le tragedie che hanno coinvolto sia persone sia cavalli, e nonostante la questione sul benessere animale si sia fatta sempre più presente, poco è cambiato.
Se gli esseri umani scelgono volontariamente di correre dei rischi, fino a mettere a repentaglio la loro vita, altrettanto non si può dire degli animali che vengono costretti a partecipare a simili manifestazioni con conseguenze spesso gravi, e in alcuni casi mortali, come ha ricordato Nadia Zurlo, responsabile area equidi della Lav: «È inaccettabile che, nel 2024, eventi come l’Ardia di Sedilo, caratterizzati da un elevato rischio di incidenti e sofferenze per gli equidi coinvolti, continuino a essere permessi e promossi».
Secondo Zurlo, simili manifestazione poco hanno a che vedere con la religione e molto con lo sfruttamento degli esseri umani sugli altri animali: «Queste manifestazioni non solo mettono in pericolo la vita dei cavalli, ma perpetuano una visione antropocentrica che sfrutta e strumentalizza gli animali per intrattenimento. Chiediamo aggiornamenti sullo stato di salute dei cavalli coinvolti, dove sono? Come stanno?».