A poco più di un mese dalla partenza della nuova sessione di cattura e infertilizzazione degli ibridi lupo-cane nel territorio del Parco delle Alpi Cozie, l’ente ha diffuso la notizia che un secondo esemplare (dopo quello del 2022) è stato catturato, infertilizzato e reimmesso in natura nell’ambito del progetto finalizzato a tutelare il patrimonio genetico dei lupi.
Si tratta di un giovane maschio catturato nel Parco naturale del Gran Bosco di Salbertrand la sera del 19 novembre, all’interno delle operazioni di neutralizzazione riproduttiva degli ibridi lupo-cane insediatisi in Valle di Susa. È stato ribattezzato Godot, in omaggio all’opera teatrale di Samuel Becket, “Aspettando Godot”, proprio perché il successo dell’intervento è arrivato grazie un lavoro lungo e impegnativo basato sul costante studio scientifico delle abitudini del branco, e ha richiesto molta attesa e altrettanta pazienza.
L’animale, in seguito a un periodo di custodia necessaria per valutarne le condizioni di salute e per il prelievo dei campioni genetici, è stato operato dal personale del Centro Animali non Convenzionali (CANC) di Grugliasco con un intervento che ne impedisce la possibilità di fecondare, senza interferire con il suo naturale sviluppo ormonale. Dopo averne monitorato il decorso post operatorio, Godot è stato dotato di un radiocollare gps per registrarne gli spostamenti e in seguito liberato nella zona in cui era stato prelevato. Presenta una colorazione del manto tipica, pur essendo nato la scorsa primavera all’interno di un branco formato da una lupa pura e da un maschio ibrido con pelo chiaro.
Si tratta, nello specifico, di Biondo, chiamato in questo modo per il mantello insolitamente chiaro, già padre di un altro ibrido, Benny, che era stato catturato nell'ottobre del 2022 dalle trappole allestite nel territorio di Villar Focchiardo (To) all’interno del Parco naturale Orsiera Rocciavré. Trattandosi di un giovane con colorazione del manto tipica, il lupo catturato non era stato immediatamente identificato come ibrido, ma ricoverato presso il Canc in attesa dei risultati delle analisi genetiche. In meno di 24 ore era arrivata la certificazione: l’animale era un figlio della coppia formata da una femmina pura e di Biondo, appunto.
Le operazioni di cattura di Godot
A partire dall’ottobre 2022, l’Ente di gestione delle aree protette delle Alpi Cozie in collaborazione con Città Metropolitana di Torino, Università di Torino, Canc e Carabinieri Forestali, all’interno del progetto LIFE WolfAlps EU, e con l’autorizzazione di ISPRA e del Ministero della Transizione Ecologica, aveva avviato un progetto di neutralizzazione riproduttiva nei confronti di alcuni ibridi lupo-cane insediatisi in Valle di Susa. L’intervento si era reso necessario dopo che nel 2020 un’attività di fototrappolaggio aveva individuato nel Parco naturale Orsiera Rocciavrè la presenza di Biondo, che le analisi genetiche avevano certificato come un ibrido lupo-cane. L’ibridazione viene considerata una delle principali minacce alla conservazione della specie canis lupus italicus.
Dopo che nel 2022 era stato infertilizzato Benny, a ottobre le operazioni si sono spostate nel Parco naturale del Gran Bosco di Salbertrand, dove una prima sessione di catture intensive ha dato esito negativo. Tuttavia i Guardiaparco, con la consulenza del biologo Luca Anselmo, la supervisione di Francesca Marucco dell’Università di Torino e dei veterinari Marco Coraglia, Raffaele Turvani e Umberto Vesco, dell’equipe guidata da Luca Rossi dell’ateneo torinese hanno deciso di proseguire ulteriormente l’attività, anche con l'ausilio del personale di vigilanza della Città Metropolitana di Torino. Anche grazie alla perseveranza di tutti gli attori coinvolti, nella serata del 19 novembre una squadra formata da Luca Anselmo, dal veterinario Raffaele Turvani e dal personale dell’Ente Parco ha catturato in maniera incruenta Godot, lo ha sedato e condotto presso il Canc.
Dopo la liberazione, i movimenti di Godot verranno controllati attentamente con il radiocollare di cui è stato dotato e con le fototrappole installate sul territorio, innanzitutto per verificarne le condizioni di salute e il ritorno all’interno del branco, come già avvenuto nel caso di Benny. Nel corso della prima notte trascorsa in libertà, gli spostamenti di Godot sul territorio registrati dal radiocollare con punti gps ogni 30 minuti, indicano che le sue condizioni di salute sono ottime. Inoltre, poiché si è portato nella zona in cui si sono registrati gli ultimi avvistamenti del branco, è presumibile che il ricongiungimento con la famiglia sia imminente se non già avvenuto. La possibilità di tracciarne gli spostamenti potrà inoltre fornire utili informazioni di carattere scientifico e finalizzate alle future attività di cattura.
Perché gli ibridi lupo-cane vengono infertilizzati
L’obiettivo del progetto è contenere la diffusione degli ibridi lupo-cane in Valsusa, un progetto che ha ricevuto da Ispra e dal Ministero per la Transizione Ecologica la formale autorizzazione. Una volta catturati, gli ibridi saranno sottoposti a infertilizzazione prima del rilascio in natura, così da evitare che il dna degli animali frutto dell'incrocio tra cane e lupo si diffonda contribuendo alla perdita dell'integrità genetica del lupo. L‘ibridazione è un fenomeno naturale che avviene quando individui di specie o sottospecie differenti si incrociano generando prole fertile. Si tratta di un processo positivo per l’evoluzione, perché produce diversità genetica, ma che può presentare rischi difficili da prevedere quando avviene per cause non naturali, cioè quando è provocata o favorita dagli esseri umani.
Il lupo e il cane appartengono alla stessa specie (canis lupus) che si è differenziata attraverso un processo millenario di domesticazione operata per trasformare uno dei più temibili predatori nel migliore amico dell’uomo. Quella che ha portato alla mutazione del lupo in cane è stata una complessa selezione genetica e comportamentale che l’uomo ha operato con l’obiettivo di modificare l’istinto predatorio del primo nella principale risorsa del suo cugino domestico. Con l'espansione del lupo in Italia sono molto aumentate le opportunità di incrocio con i cani, in particolare con quelli vaganti o inselvatichiti, che secondo le stime dell’Istituto Superiore per la Protezione Ambientale (ISPRA) ammonterebbero a circa 800.000 individui su tutto il territorio nazionale. Il processo di dispersione dei giovani lupi, che si allontanano dal branco alla ricerca di un compagno o una compagna con cui formare un nuovo nucleo riproduttivo coprendo anche grandi distanze in solitaria, rende dunque possibile, e sempre più probabile, un accoppiamento con cani, generando cuccioli fertili che a loro volta potrebbero diffondere ulteriormente le variazioni.