Le pareti colorate, il tetto spiovente e le porticine in legno. Su uno degli ingressi la scritta: «Dedicata a tutti i mici che soffrono». Sono tre casette termiche destinate ai gatti. A realizzarle i volontari dell’Associazione di Promozione Sociale a Casa di Zia Valentina che, con il contributo di amici e simpatizzanti, sono riusciti a far avverare quello che loro stessi definiscono un vero miracolo: regalare dei luoghi protetti per gli oltre 30 gatti ospitati dal rifugio Parco Paradiso.
A spiegarlo a Kodami è stata Valentina, l'ideatrice insieme ad Amir di questo particolare progetto: «L’abbiamo pensata come un’oasi carina – ci racconta – non volevamo un gattile freddo, perché ci teniamo al fatto che gli animali avessero la possibilità di stare in un ambiente bello. La nostra associazione diffonde un messaggio di uguaglianza, non solo tra specie, ma anche a livello di diritti e uguaglianza sociale in tutte le sue forme. Mi occupo di volontariato da dieci anni – prosegue nel racconto – il rifugio è nato invece nella Pasqua di sette anni fa. Ho salvato un capretto dall'uccisione che ho chiamato Pasqualino. Solo che salvandogli la vita ho stravolto la mia perché non potevamo più vivere in un appartamento. Abbiamo dovuto trasferirci in questa casa in campagna con un grande terreno adiacente».
La struttura si trova a Mola di Bari, in Puglia. In circa cinque anni ha visto nascere prima un piccolo rifugio a cui piano piano si sono aggiunti nuovi animali. Dalle cucciolate messe in salvo restava sempre qualche gatto che non veniva adottato e così piano piano si è formata una vera e propria colonia felina. Ma la vita di un gatto di campagna non è semplice. I pericoli sono tanti, per esempio quello di essere aggrediti da dei predatori, quali possono essere per esempio dei cani randagi.
Per realizzare tutta la struttura sono stati necessari oltre due mesi, con i lavori iniziati sotto il sole cocente di agosto. Ma l’impegno è iniziato molto prima, con il tempo necessario per raccogliere i fondi necessari per costruire le casette. La fatica è stata tanta ma la soddisfazione non è mancata. Soprattutto perché le nuove case consentiranno di far riparare i 31 gatti dagli agenti atmosferici. In particolare in vista dell’inverno per i mici ci sarà un posto caldo dove passare la notte e trovare rifugio dalla pioggia.
Un'opera che ha richiesto una progettazione attenta e l'utilizzo di materiali specifici per garantire il benessere degli animali: «Intanto abbiamo deciso di non fare un’unica casetta ma tre appartamenti differenti perché alcuni gatti amano di più il contatto con l’essere umano, altri di meno. L’ultima casa l'abbiamo destinata ai mici più timidi, infatti la chiamiamo scherzosamente "la casa dei fobici", perché è quella più lontana dall’ingresso del gattile. Dopodiché abbiamo curato la realizzazione delle casette. Abbiamo coibentato le pareti, con particolare attenzione a quelle esposte al maestrale. Come materiali abbiamo utilizzato legno, lana vetro e pannelli di polistirolo a pacchetto. Particolare attenzione l'abbiamo data ai tetti e sono stati realizzati con un sistema a pacchetto termo ventilato: guaina a rotoli, lana vetro, carta kraft, un altro strato di legno e poi onduline di guaina per la ventilazione insieme all’isolamento. In questo modo le casette sono calde di inverno e fresche di estate. Le case, inoltre, sono tutte pitturata con guaina liquida per isolare dall’umidità e dagli agenti atmosferici. E poi c'è un bellissimo albero di fico che è diventato un naturale tiragraffi».
La cura dei particolari ha riguardato anche la realizzazione degli interni. Oltre ad esserci una zona lettiera per non far bagnare i gatti nel terreno quando piove sono state fatte delle cucce a formaggiera, in modo tale che ognuno si scelga la sua collocazione: «I gatti sono ordinati e metodici – ci spiega ancora Valentina – gli animali sono bravi a misurare le proprie risorse. Quando devono organizzarsi lo fanno. Loro per esempio ci sono riusciti naturalmente, pur con la nostra guida. Gli animali che ci sono da prima insegnano ai nuovi arrivati come comportarsi, c’è una sorta di autoregolamentazione interna».
Non è mancato l'arrivo anche di qualche amico particolare: «Abbiamo inserito una coniglietta che era destinata letteralmente a finire nel forno – prosegue Valentina – L'abbiamo chiamata Maggiorana. Per lei abbiamo creato un recinto all’interno del gattile al sicuro da eventuali predatori. Solo che abbiamo scoperto che i gatti la aiutavano a fuggire dal suo spazio. A un certo punto ci siamo resi conto che si scambiavano i posti: troviamo il coniglio nelle cucce dei gatti e i gatti nella paglia del coniglio. Ma alla fine è nata una bella amicizia».
Lo spirito di questo gattile è ben racchiuso nella dedica di Gabriele, uno degli “zii” di questi gatti, come loro stessi amano definirsi. Quel riferimento ai "mici che soffrono" ha animato queste persone nella realizzazione delle casette: «Purtroppo le adozioni dei gatti sono difficili – continua Valentina – non c'è una buona cultura del gatto, perché si pensa che il felino sia un animale più autonomo e questo è vero fino a quando nasce e cresce sul territorio. Ma se l'animale viene addomesticato perde i suoi istinti: non sa cacciare, non conosce i pericoli, come le auto, le malattie feline. Tra l'altro molti gatti non sono sterilizzati. Anche le adozioni, infatti, abbiamo imparato che devono rispettare certi canoni, per evitare che ci sia superficialità nella gestione del gatto».
Parco Paradiso è un bellissimo rifugio, ma l'obiettivo primario resta quello dell'adozione. Su quest'ultimo punto però Valentina è molto chiara: «Facciamo un appello affinché ci siano adozioni consapevoli – ci dice – ci chiedono dei gatti per tenerli in campagna per dare la caccia ai topi. Noi crediamo che questi gatti abbiano il diritto di avere una famiglia vera e propria. Non vogliamo assolutamente superare il numero attuale perché dobbiamo garantire il benessere psicofisico degli animali, è vero che ci sono delle emergenze ma dobbiamo tenere in considerazione quelli che già ci sono. Ci piacerebbe salvare tutti i gatti del mondo ma bisogna essere realistici e rispettosi. Anche perché gli inserimenti non sono semplici. Un gatto che arriva deve conoscere altri gatti e gli altri gatti devono conoscere lui, altrimenti scatta la rissa. Loro ragionano molto con l’odore e il nuovo arrivato rischia di essere rigettato dalla colonia in maniera anche molto aggressiva. Molte persone pensano di andare in una colonia e mollare dei gatti. Ma non è così».
Il Parco Paradiso necessita ancora di qualche piccolo dettaglio. Ma quel che è importante è lo spirito messo in campo. Attraverso laboratori, eventi e incontri con i più piccoli si vuole trasmettere una visione diversa del mondo in cui il rispetto dell'animale sia considerata una cosa naturale. Esattamente come hanno dimostrato Valentina e Amir con il loro amore per i gatti.