In provincia di Caserta due bracconieri hanno ucciso oltre 70 uccelli tra cui otto esemplari di volpoca (Tadorna tadorna), una specie particolarmente protetta da numerose normative, e hanno poi diffuso le immagini della loro "impresa" sui social e in numerosi gruppi WhatsApp. Nei confronti dei due cacciatori, di 39 e 49 anni, il GIP di Napoli Nord ha emesso un'ordinanza di divieto di dimora in provincia di Caserta: c'è infatti il forte rischio che i due potessero organizzare altre battute di caccia con gli amici che avevano già esortato attraverso i social.
Le indagini della Procura sono state condotte dal Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale Agroalimentare e Forestale di Caserta con la collaborazione dei Carabinieri Forestali di Marcianise e del raggruppamento biodiversità di Caserta. La caccia di frodo è avvenuta in un'area umida nel comune di Villa Literno, zona molto importante per l'avifauna migratrice e già oggetto di numerose attività antibracconaggio. È stato possibile identificare i due bracconieri grazie al video che loro stessi hanno diffuso.
Il video diventato virale sui social e nei gruppi WhatsApp
I due bracconieri, infatti, hanno condiviso un video diventato virale su Facebook e in numerosissimi gruppi WhatsApp, in cui si vantavano della strage e dove esibivano in primo piano le otto volpoche abbattute. Il video ha suscitato lo sdegno degli stessi cacciatori che esercitano l'attività venatoria nel rispetto delle regole, nonché delle associazioni ambientaliste attive da anni sul territorio, in particolare la LIPU.
Il filmato è stato poi segnalato alla polizia giudiziaria del NIPAAF di Caserta che ha immediatamente riconosciuto uno dei due cacciatori, un bracconiere già noto per precedenti illeciti legati all'attività venatoria. Nel video i due indagati non solo utilizzavano espressioni di esaltazione per quanto commesso, ma esortavano altri a compiere azioni analoghe. Infatti nelle riprese si fa apertamente riferimento a battute di caccia che i due proponevano di fare insieme ad altri cacciatori.
Le espressioni usate per salutare gli "amici" facevano inoltre riferimento alla facilità con cui era stato possibile uccidere così tanti uccelli in una sola notte, e servivano chiaramente per stimolare un effetto emulativo.