Nel cuore della Riserva Naturale di Orbetello, sulla costa toscana, apre Casa Pelagos per raccontare e promuovere i segreti del area marina protetta internazionale più vasta del Mediterraneo, nata nel 99 dall’accordo tra Italia, Francia e Principato di Monaco, i tre paesi bagnati dalle acque del Santuario Pelagos.
L’allestimento, aperto al pubblico dal 4 agosto, sarà un vero e proprio museo interattivo allestito nello storico Casale Spagnolo della Giannella, all’interno dell’Oasi del WWF considerata una delle aree più ricche di biodiversità della costa tirrenica. «Fulcro emozionale del nuovo percorso di visita è una multiproiezione a soffitto, interattiva e immersiva, sulle specie marine del Santuario Pelagos – anticipa il WWF – Scegliendo uno tra i diversi modelli tridimensionali esposti, che riproducono altrettante specie marine, e posizionandolo su un apposito supporto, i visitatori attivano una vista nella volta realizzata con riprese originali subacquee o di superficie, che racconta la specie rappresentandola nel suo meraviglioso habitat».
In questo modo i visitatori avranno modo di prendere confidenza con gli animali marini che abitano questo ampio tratto di Mar Mediterraneo. Sono otto le specie di cetacei che nuotano regolarmente nelle sue acque: stenella striata, tursiope, delfino comune, zifio, grampo grigio, globicefalo, capodoglio e balenottera comune. Ma anche la foca monaca può essere avvistata occasionalmente. «Casa Pelagos sarà il punto di riferimento per chi, cittadini e istituzioni, vorrà conoscere sempre meglio il Santuario Pelagos – aggiunge WWF – nato per proteggere il braccio di mare che dalla costa toscana (fosso Chiarone, Capalbio) si spinge su fino alle coste sarde e quelle corso-liguri-provenzali, frequentato soprattutto nei mesi estivi da tutte le specie di cetacei che abitano stabilmente in Mediterraneo».
Conoscenza, tutela e salvaguardia gli obiettivi del museo
Tutela e salvaguardia degli habitat verranno invece trattati mediante un tavolo tattile, in cui elementi plastici, cassetti esplorabili, grafiche e infografiche spiegheranno la storia del Santuario e gli strumenti per il monitoraggio, lo studio e la tutela degli ecosistemi, anche grazie agli innumerevoli progetti di conservazione condotti da WWF.
«L’allestimento è completato da pannelli e grafiche a parete sul tema delle minacce alla biodiversità e delle strategie da mettere in atto per la sua tutela: realizzati su una linea grafica che abbiamo appositamente realizzato, caratterizzano e arredano l’ambiente fornendo un livello informativo di base, spunti di approfondimento e curiosità».
Gli allestimenti, che hanno avuto il supporto di Fondazione Deutsche Bank Italia e sono realizzati da SPACE, società specializzata all'avanguardia nel campo della museologia scientifica, godranno di progressivi arricchimenti che «anno dopo anno per garantire una visita sempre nuova e sempre più dinamica».
Casa Pelagos è tra i progetti della Campagna GenerAzione Mare che quest’anno vede il WWF impegnato anche in attività di ricerca e tutela dei cetacei, con azioni di citizen science, monitoraggi, e attività divulgative. «Come WWF crediamo da sempre, fermamente, che l’obiettivo di un pianeta in cui l’uomo viva in armonia con la natura non possa essere disgiunto dalla conoscenza, dalla corretta informazione e dall’educazione ambientale rivolta ai più giovani ma non solo» ha commentato Alessandra Prampolini, direttrice Generale WWF Italia, in occasione della presentazione del progetto alla presenza del sindaco di Orbetello Andrea Casamenti, di Roberto Parazzini, CEO Deutsche Bank Italia, di Costanza Favillli, segretario Esecutivo Accordo Pelagos, di Marco Galaverni, direttore Programma e Oasi WWF Italia e di Adriano Argenio, direttore Oasi WWF Burano e Orbetello.
Tante le ricerche che negli anni hanno approfondito la conoscenza del Santuario, molte realizzate anche grazie all’aiuto e alla collaborazione dei cittadini grazie alle spedizioni di citizen scienze, in particolare nella porzione settentrionale del canyon di Caprera (a sud dell’isola del Giglio) e in quello di Castel Sardo (a nord-ovest della Sardegna), e grazie alle crociere di ricerca a bordo de “Le vele del Panda” dove hanno collaborato con i ricercatori e le guide whale watching per acquisire dati sugli animali marini e sulla biodiversità.
Anche grazie a queste attività, ad esempio, si sono potute approfondire la presenza e le abitudini di numerose specie marine tra cui cetacei, squali, tartarughe, pesci spada e tonni. In particolare, l’area del cosiddetto canyon di Caprera è risultata molto importante per lo zifio, il più elusivo tra I cetacei.