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2 Luglio 2024
19:00

Casa degli orrori a Palermo: c’erano Chihuahua e Bouledogue francesi rinchiusi in gabbiette per uccelli

Scoperta una vera casa degli orrori a Palermo in cui venivano detenuti cani in pessime condizioni. Chihuahua e Bouledogue erano rinchiusi in gabbiette per uccelli, mentre altri erano legati con catene alla veranda.

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A Palermo c'era una vera e propria casa degli orrori in cui venivano detenuti cani in pessime condizioni. In un appartamento di via Castelforte, gli agenti del Commissariato San Lorenzo hanno sequestrato un canile abusivo, salvando circa 25 cani tenuti in condizioni pietose e di evidente maltrattamento. Gli animali, tra cui simil Chihuahua e Bouledogue francesi, erano rinchiusi in gabbiette per uccelli, mentre altri erano legati con catene alla veranda.

Il Partito Animalista Italiano, venuto a conoscenza della situazione, ha annunciato di aver depositato una denuncia in Procura contro i responsabili. E il coordinatore regionale del Partito, Patrick Battipaglia, ha dichiarato: «Le immagini dei cani tenuti in condizioni a dir poco disumane ci hanno lasciati basiti. Il nostro ufficio legale si è subito mosso per depositare una denuncia in Procura contro i responsabili di questo crimine. È necessario che in Parlamento si approvi, quanto prima, la nostra Legge Angelo, che prevede pene più severe per chi maltratta e uccide gli animali».

In Italia, il maltrattamento di animali è punito dall'articolo 544-ter del Codice Penale stabilisce che chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona una lesione a un animale o lo sottopone a sevizie o a comportamenti o fatiche o lavori insopportabili per le sue caratteristiche etologiche. La pena va dai tre ai diciotto mesi di reclusione, oppure una multa da 5 mila a 30 eruo euro. Inoltre, l'articolo 727 del Codice Penale prevede che chiunque detiene animali in condizioni incompatibili con la loro natura e produttive di gravi sofferenze è punito con l'arresto fino a un anno o con l'ammenda da mille a 10 mila euro.

Nonostante le normative vigenti, pochissime persone finiscono davvero dietro le sbarre per aver maltrattato, o addirittura ucciso un animale. Ed episodi come quello di via Castelforte rischiano di restare impuniti, come Battipaglia ha sottolineato spingendo circa l'approvazione della "Legge Angelo", che punta proprio a inasprire le pene per chi si macchia di questi crimini: «Ogni giorno siamo sommersi di segnalazioni e non sempre, chi commette reati contro gli animali, paga il suo conto alla giustizia», ha concluso.

Questa vicenda mette in luce la necessità di una maggiore sensibilizzazione e di un rafforzamento delle leggi a tutela degli animali, affinché episodi di tale crudeltà non si ripetano e chi si macchia di simili atrocità venga punito non solo nella misura in cui il maltrattamento offenda il «sentimento umano», ma la dignità dell'animale stesso.

Giornalista per formazione e attivista per indole. Lavoro da sempre nella comunicazione digitale con incursioni nel mondo della carta stampata, dove mi sono occupata regolarmente di salute ambientale e innovazione. Leggo molto, possibilmente all’aria aperta, e appena posso mi cimento in percorsi di trekking nella natura. Nella filosofia di Kodami ho ritrovato i miei valori e un approccio consapevole ma agile ai problemi del mondo.
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