«I cavalli usati come traino delle carrozze per turisti, vivono come schiavi di un utilizzo arbitrario e violento, in nome di un’anacronistica e inaccettabile tradizione»: sono scesi di nuovo in piazza gli attivisti della LAV di Pisa insieme a quelli di Napoli, Firenze, Lucca, Roma e Messina, contro l’utilizzo dei cavalli per il traino delle carrozze a uso turistico.
Secondo la Lega Antivivisezione, infatti, le amministrazioni comunali devono smettere di concedere le licenze per i veicoli a trazione animale, ma dovrebbero piuttosto favorirne la conversione, incentivando l’utilizzo di mezzi sostitutivi, come già accaduto a Verona e Cagliari e al parco della Reggia di Caserta.
Una battaglia quella della LAV che dura da tempo e che cerca sostegno nei cittadini e nei turisti ai quali viene chiesto di smettere di usare tali mezzi per visitare la città. Purtroppo, però, i risultati sono insufficienti, perché le carrozze nonostante con il caldo afoso che in estate colpisce le città, continuano a trasportare persone stremando i poveri cavalli.
«Vogliamo che i cavalli siano liberi dalla schiavitù – ha spiegato la LAV nelle piazze – Ci sono alternative e chiediamo che vengano prese in considerazione per il benessere di questi animali intelligenti che sono privati della dignità, costretti a muoversi nel traffico e nello smog, esposti a un forte stress emotivo e condannati a un lavoro duro, continuamente sotto il sole».
E così dopo il flash mob, Pisa cerca di rimettere mano all'ordinanza annunciata dal sindaco Michele Conti l'estate scorsa e che avrebbe vietato la circolazione delle carrozze nella cittadina dalle 11.30 alle 16.30, ovvero nelle ore più calde. L’ordinanza specificava, inoltre, che nel periodo di blocco della circolazione, ai cavalli sarebbe dovuta essere comunque garantita «idonea movimentazione ed esercizio fisico, al fine di tutelare il benessere fisiologico degli animali, nelle prime ore del mattino e nelle ultime della sera, senza l’utilizzo delle vetture da traino». Inoltre nelle giornate caratterizzate dalla presenza di ondate di calore di particolare intensità, «i cavalli impiegati a seguito di qualsiasi attività lavorativa sarebbero dovuti essere adeguatamente governati e ricoverati in ambiente fresco e areato».
Il condizionale purtroppo è d’obbligo perché nulla di tutto questo è avvenuto visto che il TAR, il tribunale amministrativo a distanza di un mese, accolse il ricorso fatto dai vetturini che chiedevano la sospensione dell’ordinanza, basando la sua sentenza sul fatto che il provvedimento non fissava «criteri idonei a individuare e a spiegare in che cosa consistessero le ondate di calore di particolare intensità che avrebbero dovuto impedire il movimento dei cavalli». Da qua la sua sospensione e, nei fatti, la sua eliminazione almeno per l'estate 2022.
Ora un'altra puntata della storia, ovvero quella di questa estate, hanno ripreso a scriverla l’assessore Giulia Gambini insieme al capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio Comunale Maurizio Nerini con una mozione che modificherà i regolamenti vigenti, prevedendo quei famosi criteri oggettivi richiesti dal TAR per rivelare situazioni emergenziali secondo le quali il servizio non può essere svolto.
Insieme a loro il consigliere regionale, sempre FdI, Diego Petrucci il quale su Facebook ha ribadito che «Fratelli d’Italia ha già portato in Consiglio gli indirizzi per il nuovo regolamento con la previsione che l’esercizio del servizio venga sospeso quando le temperature superino certi livelli in modo che venga salvaguardato sia il lavoro dell’uomo, che la salute dell’animale» ribadendo anche la vicinanza «ai vetturini pisani e a tutti coloro che ancora portano avanti questo antico mestiere, purtroppo, a rischio estinzione perché oggetto di critiche ingiuste».
Una storia che, però, probabilmente non piacerà granché alla LAV secondo la quale non ci sono alternative o miglioramenti per tutelare il benessere dei cavalli che trainano le carrozze, perché l'unico modo è cancellare definitivamente questa attività.