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Caro Kodami
rubrica
30 Maggio 2024
10:13

Caro Kodami, ti scrivo. Simona e Giorgio: «Come fare l’amore in pace con il nostro cane che ci stalkera?»

La lettera di oggi è di Giorgio, che ci chiede aiuto per risolvere un problema che lui e la sua compagna Simona stanno affrontando: il loro cane Marley non ne vuole sapere di lasciarli in pace nei momenti di intimità.

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Caro Kodami,

non ce la facciamo più. Mi viene da ridere a scrivervi e spesso la cosa finisce così, tra la "disperazione" e le risate guardando la faccia di Marley che ci stalkera mentre noi proviamo a fare l'amore… Sì, saranno gli ormoni a parlare ma stiamo diventando matti perché ogni volta che vogliamo stare insieme in intimità, il nostro cane non ce lo consente! E' possibile fare sesso in serenità senza che lui abbai, salti sul letto, si metta in mezzo o, bene che ci va, si stenda a guardarci mugolando o piangendo? Con Marley abbiamo un rapporto meraviglioso, facciamo sempre tutto insieme ma questa cosa qui vorremmo che fosse solo nostra… E poi io (Giorgio) mi imbarazzo, devo ammetterlo, mentre la mia compagna, Simona, dice che non c'è nulla di male se lui resta nella stanza. Sarei disposto anche a superare il mio "senso del pudore" (e mi viene da ridere se riferito a Marley!) ma comunque vorrei che si facesse i fatti suoi pur rimanendo con noi in quei momenti… Insomma, che dobbiamo fare? E mi chiedo anche se capita ad altri… Ne ho parlato con un amico che ha un cane anche lui e mi dice che con sua moglie come soluzione hanno trovato quella di chiudere la porta e il loro cane non fa una piega. Io ci ho provato: niente! Marley continua ad abbaiare! Aiuto Kodami, diteci voi se è possibile fare l'amore in santa pace…

Risponde la direttrice Diana Letizia

Cari Simona e Giorgio, prima di tutto: avete la mia solidarietà! Davvero, non sto scherzando: ho vissuto una situazione simile con il mio cane e so bene quanto sia frustrante. Ecco, togliamo ogni pudore da mezzo e con la stessa onestà con la quale avete raccontato la vostra storia è importante darvi supporto concreto e rispondere prima a una delle domande chiave che fate nella vostra lettera a Kodami: no, non accade solo a voi ma direi a tante persone che vivono con un cane.

Detto ciò e cercando di trovare soluzioni al problema, devo necessariamente premettere che non conoscendovi di persona è difficile riuscire a dare dei consigli che vadano bene nello specifico perché, appunto, non ce ne sono "generali" che valgano per tutti. Mettendomi i panni dell'istruttrice cinofila e non della direttrice di Kodami, infatti, ho imparato che ogni sistemica familiare è unica e solo osservando come è la vostra relazione con Marley potrei provare a capire qualcosa in più. Non mi fraintendete, però: non certo quando siete in intimità! Ci mancherebbe che ci sia pure qualcun altro a disturbarvi.

Intendo solo dire che certe situazioni si verificano perché si è creato un tipo di legame in cui i confini non sono ben definiti o, almeno, non lo sono per il cane. Dalle vostre parole questo emerge quando Giorgio scrive "abbiamo un rapporto meraviglioso, facciamo sempre tutto insieme" che è una frase bellissima ma foriera di eventuali casi in cui no, non si deve necessariamente stare insieme per forza. E questo anche per il benessere di Marley, non solo per il vostro.

Quello che descrivete, in linea di massima, è una reazione emotiva che lo mette in crisi e a disagio, tanto quanto il suo comportamento provoca in voi. Il risultato è che nessuno dei tre sta bene, in realtà, e lui per primo non sa come gestire quella situazione se non, appunto, chiedendo in maniera scomposta il vostro interessamento a lui più che il suo coinvolgimento.

Il comportamento di Marley evidenzia una difficoltà nello "stare" quando voi siete impegnati in altro e questo "altro" in particolare mette in circolo anche odori molto potenti che l'olfatto di un cane percepisce in maniera decisamente amplificata rispetto a noi che manco ce ne rendiamo conto di che cosa significhi davvero annusare l'amore.

Pensiamoci un attimo: ogni rapporto intimo genera la produzione di dopamina (un neurotrasmettitore indicato tra gli "ormoni della felicità") e non solo: si parla non a caso infatti di "tempesta ormonale" quando ci si innamora e quando si fa l'amore la biochimica governa tra le lenzuola ad ondate che arrivano direttamente nelle narici dei nostri compagni di vita che, come la scienza ha dimostrato, annusano le nostre emozioni e entrano anche in contagio emotivo con noi.

Bene, cosa fare dunque? Il mio consiglio è di far valutare la vostra sistemica familiare da un educatore o un istruttore cinofilo (dipende dall'età di Marley principalmente) e capire insieme quale può essere la "via d'uscita" più serena per lui e per voi da questa situazione.

Io posso raccontarvi, proprio per condividere con voi il percorso che ho fatto io, che con il mio cane è servita molta pazienza e soprattutto avere il coraggio di escluderlo, capendo che era anche per il suo bene come scrivevo prima. Dopo diversi tentativi di farlo rimanere, infatti, continuava a non calmarsi e a quel punto, con delicatezza e accompagnandolo, lo abbiamo lasciato in un'altra stanza, non lontana dalla nostra. Abbiamo atteso che smettesse di abbaiare e nel momento del silenzio siamo entrati per congratularci con lui, dandogli la possibilità di venire di nuovo nella stanza da letto. Prima di ricominciare, abbiamo ripetuto diverse volte questa modalità e solo quando non c'è stato più abbaio ma silenzio, abbiamo compreso che si era sentito "visto" e che aveva avuto bisogno della nostra guida per toglierlo da una situazione in cui non sapeva cosa fare.

Si tratta, in fondo, di essere anche in questi casi un punto di riferimento con soggetti, almeno parlo del mio cane, che non hanno un profilo sicuro in determinati contesti. Con gradualità, nel tempo, abbiamo  poi prima lasciato la porta aperta dell'altra stanza, poi la nostra e oggi possiamo stare insieme anche con lui che dorme ai piedi del letto.

Chiaramente per noi non è un problema la sua presenza e non lo era mai stato, quindi bisogna anche interrogarsi non solo sulle emozioni umane legate al momento in cui si accende la passione ma anche a quell'altro aspetto che avete sottolineato, ovvero il fatto che a Giorgio la presenza di Marley crei disagio mentre a Simona no. Ecco, i cani sentono anche questo, a proposito dell'"osmosi emozionale" di cui si diceva.

Alla fine, dunque, al di là della valutazione della personalità del vostro cane vi invito a sentire quello che sentite voi per primi e sicuramente vi invito a riflettere su un cambio d'assetto da parte di Giorgio ma anche Simona ha un ruolo importante nel trasmettere la sua serenità ad entrambi e il suo apporto sarà fondamentale.

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Diana Letizia
Direttrice editoriale
Giornalista professionista e scrittrice. Laureata in Giurisprudenza, specializzata in Etologia canina al dipartimento di Biologia dell’Università Federico II di Napoli e riabilitatrice e istruttrice cinofila con approccio Cognitivo-Zooantropologico (master conseguito al dipartimento di Medicina Veterinaria dell’Università di Parma). Sono nata a Napoli nel 1974 e ho incontrato Frisk nel 2015. Grazie a lui, un meticcio siciliano, cresciuto a Genova e napoletano d’adozione ho iniziato a guardare il mondo anche attraverso l’osservazione delle altre specie. Kodami è il luogo in cui ho trovato il mio ecosistema: giornalismo e etologia nel segno di un’informazione ad alta qualità di contenuti.
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