Caro Kodami,
sono rimasta colpita dalla vostra campagna "Vacanza bestiale" contro l'abbandono. Consigliate di adottare in estate ed è proprio la scelta che ho fatto io tre anni fa, quando è entrato Vito nella mia vita. Sembra un gioco di parole ma il cane che ho scelto si chiamava già così ed era in un canile del nord in cui era finito dopo che una persona lo aveva abbandonato. Ho visto che avete parlato spesso del fenomeno della "rinuncia di proprietà" e vi confermo che qui nel Settentrione è diventato molto, molto frequente. Comunque Vito io l'ho incontrato il giorno in cui, appunto, in vista delle ferie estive avevo deciso di procedere alla ricerca di un animale a cui dare una casa. Sono così andata di persona al canile di zona e ho trovato delle persone perbene che prima di farmi vedere alcuni degli ospiti mi hanno chiesto qualcosa su di me. Il loro modo di relazionarsi mi è piaciuto sin dall'inizio, ho percepito che l'interesse era far sì che si trovasse la giusta combinazione perché poi, col tempo, ho capito che sono tanti i casi di adozioni che non vanno a buon fine e ci sono cani che senza la giusta valutazione entrano e escono dai canili. Con Vito poi è stato un "colpo di fulmine" e credo di poterlo definire tale a buon diritto proprio perché chi ci ha fatto incontrare aveva considerato il suo e il mio carattere per far sì che il nostro fosse "amore per sempre".
Dunque, cara direttrice e tutti voi di Kodami, questa mia testimonianza è solo per raccontare che le due settimane che Vito ed io ci siamo concessi nella serenità delle vacanze per conoscerci e iniziare il nostro rapporto ancora oggi le considero fondamentali per averci permesso di iniziare così a saldare l'amicizia che ci lega e vorrei dire a chi deciderà di fare questa scelta di approfittare del tempo libero a disposizione per poi goderne nel futuro.
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Cara Giulia,
grazie per la tua testimonianza che ci fa sentire ancora più certi della scelta di aver confermato anche quest'anno il claim della campagna nata per stimolare le persone a valutare che si può passare una vacanza bestiale divertendosi insieme a un cane che altrimenti la passerebbe in senso del tutto negativo dietro le sbarre di un box.
Una campagna di informazione e non solo di sensibilizzazione che si lega anche a un'altra parola che ci piace molto, cambiando giusto l'accento e trasformandone il senso: da "abbandonati" ad "abbandonati alla relazione". Abbiamo sin dall'inizio creduto che bisogna fare un lavoro a monte e non a valle per questa piaga che continua a esserci in tutto il mondo e che a poco serve dire solo "non abbandonare". Bisogna invece lavorare sulla prevenzione, sulla diffusione del concetto di "adozione consapevole" e sullo spingere le persone a informarsi prima di fare una scelta così importante.
Importantissima la tua lettera poi anche perché mette in evidenza come ci siano realtà in cui davvero si lavora tanto sull'umano quanto sul cane: sono due percorsi di vita, infatti, quelli che si incrociano e la strada comune deve essere lastricata sin dal principio delle migliori premesse, soprattutto lato nostro che rimaniamo gli unici artefici di una scelta che coinvolge un'altra vita.
La rinuncia di proprietà è diventata frequentissima: è vero. Ne abbiamo scritto diverse volte e ancora una volta ci tengo a ricordare a chiunque capiti su questa pagina che vivere con un cane non è un obbligo ma nemmeno un "diritto".